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Perché Uss era ai domiciliari? Nordio vuole vederci chiaro

Nel giorno dell’audizione del presidente Meloni al Copasir, fonti di via Arenula comunicano che il ministro ha disposto nei giorni scorsi accertamenti sulla sostituzione della custodia cautelare in carcere per il cittadino russo poi esfiltrato

Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ha disposto nei giorni scorsi accertamenti di natura ispettiva in merito alla sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti del cittadino russo Artem Uss, in seguito evaso dopo il via libera all’estradizione verso gli Stati Uniti. Lo hanno fatto sapere fonti di via Arenula.

L’AVVISO AMERICANO

Il 29 novembre il dipartimento di Giustizia statunitense aveva inviato al ministero della Giustizia italiano una lettera che recitava: “Dato l’altissimo rischio di fuga che Uss presenta, esortiamo le autorità italiane a prendere tutte le misure possibili per disporre nei confronti di Uss la misura della custodia cautelare per l’intera durata del procedimento di estradizione”. Ai primi di dicembre Uss aveva però ottenuto i domiciliari ricevendo nelle settimane successive visite (autorizzate) della sorella, degli avvocati e dei diplomatici russi.

LE INDAGINI

A Milano i carabinieri, coordinati dal procuratore Marcello Viola e dal pm Giovanni Tarzia, stanno svolgendo le indagini. Uss sarebbe stato aiutato da un gruppo operativo (gli “amici” di cui ha parlato il padre) composto da 6 o 7 persone, alcune già identificate e indagate, e da un “secondo livello”, probabilmente uomini dell’intelligence russa che avrebbe orchestrato l’esfiltrazione.

LE INTERROGAZIONI DELLE OPPOSIZIONI

Come raccontato su Formiche.net, alla vigilia dell’audizione odierna di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, al Copasir, il Partito democratico ha annunciato un’interrogazione sul caso. L’atto ispettivo dem è indirizzato ai ministri dell’Interno e della Giustizia, come quello presentato da +Europa la scorsa settimana. Senza tirare in ballo la Presidenza del Consiglio (cioè il comparto intelligence), i due partiti di opposizione al ministro dell’Interno delle misure di sicurezza adottate nei confronti di Uss, soggetto accusati di gravi reati internazionali, e a quello della Giustizia se gli arresti domiciliari siano stati la misura cautelare più adatta al caso.

MELONI AL COPASIR

“Non è stata colpa del governo, ma di un altro organo dello Stato”. Lo avrebbe affermato Meloni al Copasir sull’evasione di Uss. Una linea che sarebbe stata riferita da diversi esponenti del Copasir ma è stata poi smentita ufficialmente dal presidente dello stesso comitato, Lorenzo Guerini: “Tali frasi non sono mai state pronunciate in seduta”, ha spiegato il deputato del Partito democratico.

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