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Chi è l’ex dipendente dell’ambasciata Usa arrestato a Mosca

Dopo la condanna di un cittadino americano in Cina anche la Russia si scaglia contro Robert Shonov, ex dipendente dell’ambasciata Usa a Mosca per cospirazione. La nuova strategia della Cia per accedere alle informazioni dal Cremlino

Dopo la condanna a Pechino di un 78enne americano con l’accusa di spionaggio, anche Mosca arresta un ex dipendente dell’ambasciata degli Stati Uniti in Russia per il reato di “cospirazione”.

Secondo l’agenzia di stampa statale russa Tass, Robert Shonov è stato arrestato dal servizio di sicurezza federale russo e si trova detenuto in custodia cautelare nel centro  Lefortovo di Mosca, ex prigione del Kgv. Al momento non ci sono dettagli sul caso, ma l’emittente britannica Bbc sostiene che l’ex dipendente americano rischia fino a otto anni di carcere.

Shonov è stato arrestato nella città Valdivostok e, dopo essere stato interrogato, è stata formalizzata l’accusa di “collaborazione su base riservata con uno stato straniero o un’organizzazione internazionale o straniera”, da quanto si legge nel report dell’agenzia Tass. Inizialmente, la detenzione preventiva sarà di tre mesi e ancora non è stata fissata la data della prima udienza in tribunale.

Nello stesso carcere Lefortovo si trovano il giornalista americano Evan Gershkovich, arrestato a marzo con l’accusa di spionaggio, mentre lavorava per il quotidiano The Wall Street Journal, e l’ex marine statunitense Paul Whelan, condannato a 16 anni di carcere nel 2020, anche lui per spionaggio.

Intanto, la Central Intelligence Agency (Cia) degli Stati Uniti ha aumentato gli sforzi per convincere i russi a rivelare i segreti del loro Paese. L’ultimo invito è apparso in un video pubblicato su Telegram ed è rivolto alle persone deluse dal presidente Vladimir Putin. Il messaggio suggerisce che le persone possono agire per migliorare la situazione della Russia, consegnando informazioni alla Cia, senza tradire, rimanendo lo stesso patriottici.

Nel video sono fornite istruzioni per l’utilizzo di un browser Tor tramite il quale si può accedere al “deep web” e agli strumenti di crittografia con cui la Cia garantisce la propria protezione: “La Cia vuole sapere la verità sulla Russia e sta cercando persone affidabili che possano dirci questa verità”.

L’agenzia di intelligence americana ha dichiarato di aspettarsi di essere contattata da persone che operano nei settori dell’intelligence, diplomazia, scienza e tecnologia, e di essere interessata a tutti i tipi di informazioni, comprese quelle politiche ed economiche.

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