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Accelerare l’export della Difesa. Ecco il piano del Pentagono

Il Pentagono ha avviato un processo di revisione interna puntato a potenziare ulteriormente lo strumento dei Foreign military sales, un programma che consente agli Usa di acquistare piattaforme militari per conto di Paesi amici e alleati e accelerarne il rafforzamento delle capacità di sicurezza. Da nuovi standard per i processi all’integrazione dei requisiti delle nazioni interessate, ecco i dettagli del piano

Migliorare la comprensione dei requisiti dei partner, consentire revisioni efficienti per il rilascio della tecnologia, fornire rapidamente agli alleati le capacità necessarie, accelerare il supporto all’acquisizione di sistemi, espandere la capacità della base industriale della difesa e garantire l’ampio sostegno governativo. Sono questi i sei punti-chiave per migliorare e accelerare l’impegno del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a migliorare il programma Foreign military sales (Fms) evidenziati dal Tiger team, una task force istituita nell’agosto del 2022 dal segretario della Difesa, Lloyd Austin per affrontare le inefficienze nel trasferimento di piattaforme di difesa da parte degli Stati Uniti a Paesi alleati e partner.

I Foreign military sales

Il programma Foreign military sales consente al governo degli Stati Uniti di utilizzare il sistema di acquisizione del dipartimento della Difesa per acquistare piattaforme militari per conto dei Paesi amici degli Stati Uniti. Il programma è gestito dalla Defense security cooperation agency ed è autorizzato dall’Arms export control act, sotto la supervisione del dipartimento di Stato. L’obiettivo del Tiger team voluto da Austin, un termine nato in ambito militare che definisce una squadra incaricata di mettere sotto pressione le difese amiche per identificarne le vulnerabilità, è quello di portare avanti la direzione della strategia di difesa nazionale Usa. Il team ha analizzato tutte le fasi del processo del programma Fms, individuando best practice e identificando le vulnerabilità sistemiche. Il team ha anche incorporato il feedback delle nazioni partner e dell’industria statunitense sui modi per migliorare l’efficienza dell’attuazione del processo Fms.

Riforme del DoD

Il Team voluto da segretario è composto da rappresentanti di alto livello provenienti da tutto il dipartimento della Difesa, co-diretto dal vice-sottosegretario alla Difesa per le acquisizioni e la manutenzione, Radha Plumb, e dal vice-sottosegretario alla Difesa per le politiche, Sasha Baker. Inoltre, per attuare le raccomandazioni elaborate dal Tiger team, il dipartimento ha istituito l’Fms Continuous process improvement board (Cpib) che fungerà da struttura interna di governance permanente. Il Cpib, che riferisce direttamente al segretario della Difesa, sarà responsabile dell’attuazione delle raccomandazioni, della misurazione dell’impatto e della continua ricerca di aree di miglioramento del processo complessivo.

Misure per migliorare la collaborazione

Il segretario Austin ha quindi dato istruzioni alle agenzie che si occupano dell’Fms di implementare i risultati del Tiger team. In primo luogo, accelereranno le discussioni con gli alleati sui requisiti per accedere al programma, in modo da ridurre eventuali ritardi. A questo proposito, il dipartimento ha intenzione di modificare il modo gestisce l’intera materia di cooperazione di sicurezza, istituendo un servizio di cooperazione per la sicurezza della Difesa parallelo a quello degli addetti militari presenti nelle varie ambasciate. Inoltre, per ridurre gli ostacoli all’esportazione di capacità-chiave, il dipartimento statunitense rivedrà e aggiornerà le politiche pertinenti e conferirà ai funzionari responsabili il potere di migliorare l’efficienza della revisione e del rilascio di tecnologia per la difesa agli alleati e ai Paesi partner.

Accelerare i programmi Fms

Per sostenere ulteriormente le esigenze di sicurezza dei Paesi alleati, il dipartimento della Difesa svilupperà una metodologia per facilitare i Non-programs of record, ovvero l’invio all’estero di attrezzature che non fanno più parte dell’inventario militare statunitense. Per far avanzare le priorità di acquisizione Fms e le tempistiche di aggiudicazione per gli alleati e le nazioni partner, il dipartimento stabilirà nuovi standard di aggiudicazione dei contratti e svilupperà nuovi sistemi per monitorare i processi Fms.

Riforme interne

Guardando verso il lato domestico della questione, per ridurre i tempi di produzione dei sistemi militari il dipartimento incorporerà i requisiti degli alleati e dei partner negli sforzi in corso per espandere la capacità produttiva della Difesa statunitense. Ciò comprenderà lo sviluppo di uno studio completo per incentivare gli investimenti e la creazione di nuove capacità per quelle piattaforme, sistemi e servizi necessari ma la cui disponibilità risulti limitata. Su questo, la strategia individuata dal Pentagono comprenderà l’uso di contratti pluriennali, un maggiore utilizzo del Fondo speciale per le acquisizioni della difesa, analisi previsionali quinquennali della domanda dei partner e un impegno costante con la base industriale nazionale. Infine, il dipartimento della Difesa ha intenzione di potenziare la propria collaborazione con il dipartimento di Stato e con le altre istituzioni parte dei processi per l’Fms, compreso il Congresso.

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