Carlo Calenda e Paolo Messa
Carlo Calenda e Paolo Messa
Paolo Messa
Andrea Picardi e Paolo Messa
Simone Bemporad e Carlo Calenda
Andrea Picardi, Giuseppe de Lucia
Vincenzo Manfredi
Paolo Messa
Giuseppe De Lucia, Andrea Fontana, Carlo Calenda, Vittorio Cino
Andrea Fontana, Carlo Calenda, Vittorio Cino
Pierdonato Vercellone
Antonio Deruda e Giuseppe De Lucia
Pierdonato Vercellone
Paolo Messa e Claudio Cerasa
Vittorio Cino, Andrea Fontana, Claudio Cerasa
Vittorio Cino, Andrea Fontana, Claudio Cerasa
Simone Bemporad, Carlo Calenda, Vittorio Cino
Giuseppe De Lucia, Simone Bemporad, Carlo Calenda, Vittorio Cino, Andrea Fontana, Claudio Cerasa, Paolo Messa e Andrea Picardi
“Uno spettro si aggira per il mondo: è lo spettro della globalizzazione, coi suoi risvolti economico-finanziari ma anche sociali e culturali. Nel nuovo scenario, funzioni e ruoli che un tempo erano di esclusiva competenza dei governi entrano nella sfera di responsabilità dell’impresa. Dal piccolo imprenditore che postando un contenuto online può scatenare una tempesta reputazionale; alle grandi imprese transnazionali che, grazie alla pervasività del digitale, arrivano a mettere in campo un volume di comunicazione senza precedenti. Tutte le aziende possono assumere oggi uno status di soggetto attivo all’interno del sistema delle relazioni internazionali, distinto da quello dei rispettivi governi”. Questo uno stralcio dell’introduzione del libro di Andrea Fontana e Vittorio Cino dal titolo “Corporate Diplomacy. Perché le imprese non possono più restare politicamente neutrali”. A discuterne insieme agli autori, nella sede dell’Associazione Civita, a Roma, nella meravigliosa cornice di Piazza Venezia, erano presenti Carlo Calenda, Claudio Cerasa, Paolo Messa, Giuseppe De Lucia e Simone Bemporad. A moderare il dibattito Andrea Picardi.
Per noi era presente il fotografo Umberto Pizzi. Ecco tutte le foto.
(Foto Umberto Pizzi – riproduzione riservata)
