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La vicenda Vannacci è sfuggita di mano. Il corsivo di Cangini

Lo sviluppo della vicenda Vannacci appare coerente col suo inizio. Una vicenda arcitaliana fatta di piccole furbizie, di grandi vanità e di modesti calcoli personali. Una vicenda assai poco marziale, destinata presumibilmente ad imporsi più che sull’alta politica, sulla bassa cinematografia. Insomma, un perfetto cinepanettone. Il corsivo di Andrea Cangini

Imparare dalle sconfitte, una lezione per il centrodestra. Scrive Cangini

Stavolta il centrodestra in generale, e Giorgia Meloni in particolare, non hanno vinto. Se, messa da parte la hybris e adottata un po’ di saggezza orientale, impareranno la lezione, questa sconfitta verrà ricordata come un’utile folgorazione. In caso contrario, come l’inizio della fine. Il commento di Andrea Cangini

Limitare i mandati dei governatori è questione di principio. Lo diceva anche Salvini

Non c’è democrazia occidentale che non presupponga un limite temporale al potere scaturito dalle cariche elettive monocratiche, potere che naturalmente non è paragonabile a quello del singolo parlamentare. Il commento di Andrea Cangini

L’ipocrisia di chi manifesta per Navalny e poi consegna gli ucraini a Putin. Il corsivo di Cangini

È sempre cosa buona e giusta quando tutte le forze politiche convergono senza distinzione tra maggioranza e opposizione su un punto dirimente di politica estera. È cosa buona e giusta, purché sia chiaro che di politica estera si tratta. Una chiarezza che manca ad almeno due leader politici tra i tanti che oggi parteciperanno alla fiaccolata di protesta contro la satrapia putiniana. L’opinione di Andrea Cangini

Di tutto si parla, tranne che di temi europei. Il corsivo di Cangini

La Commissione europea ha presentato una bozza di riforma della governance economica delle istituzioni comunitarie. Il Parlamento europeo ha approvato la riforma dei Trattati, compreso il famigerato Patto di stabilità. Il consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno siglato un nuovo Patto migrazioni e asilo. Ma di tutto questo la politica non parla. Si attende l’annuncio della candidatura di Meloni e Schlein, in ossequio ad un antico malcostume che vede i leader politici nazionali concorrere ad incarichi che non andranno a ricoprire

Sul Medio Oriente una rara sintonia a Montecitorio. Le mozioni lette da Cangini

Oggi alla Camera dei deputati sono state votate diverse mozioni sulla politica estera italiana, in particolare guardando a quanto accade in Medio Oriente. A passare, anche quella del Partito democratico, che durante il voto ha visto l’astensione delle forze di maggioranza. Una rara convergenza

Si chiama solipsismo il morbo che affligge la politica italiana

Siamo calati in un circolo vizioso, con tutta evidenza destinato a rendere la politica sempre più impotente ed impopolare. Uscirne non sembra possibile. Limitarne gli effetti lo sarebbe, ma servirebbero leader seri o classi dirigenti politiche capaci di opporsi ai propri leader nel loro e nel proprio interesse di medio, lungo periodo. Il commento di Andrea Cangini

Dall’esito della partita su Orban dipende il futuro politico di Meloni. Cangini spiega perché

Giorgia Meloni in Europa vuole contare. Perciò ha preso le distanze da Marine Le Pen, perciò ha assicurato ad Ursula von der Leyen i voti del proprio partito per la riconferma alla presidenza della Commissione europea. Se la percezione di Orban non cambierà e se Orban entrerà davvero nel gruppo dei Conservatori, la premier acquisirebbe una maggiore forza parlamentare, ma potrebbe essere messa nelle condizioni di non poterla usare

Il pierinismo di Salvini minaccerà la tenuta del governo. Il corsivo di Cangini

Le odierne tensioni economiche e sociali sono destinate a crescere. Sopravviveranno solo quei governi capaci di anticipare i tempi con politiche economiche ed industriali tanto nette quanto nuove, governi così compatti da riuscire ad assorbire il dissenso sociale che sempre accompagna le fasi di cambiamento epocale. Non sembra questo il caso del governo in carica. Il corsivo di Andrea Cangini

Le verità scomode (per il Pd di Schlein) di Ester Mieli. Il corsivo di Cangini

La sinistra si trova in evidente imbarazzo nel condannare i fenomeni di antisemitismo, soprattutto quando sono mascherati da fenomeni antisionisti. Dalla richiesta di dimissioni a Ester Mieli al caso del sindaco Pd di Bologna che ha abbandonato le celebrazioni della Giornata della memoria. Il corsivo di Andrea Cangini

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