Leone XIV è un papa che conosce la missione e la missionarietà, avendo vissuto 20 anni in Perù, conosce la dimensione globale della Chiesa, avendo esercitato il mandato di Superiore generale degli Agostiniani e conosce la realtà delle diocesi, essendo stato vescovo di Chiclayo. Infine ha dimestichezza con le grandi questioni di leadership e di governo della Chiesa universale. Colloquio con monsignor Vincenzo Paglia
Federico Di Bisceglie
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Perché Leone XIV può ricucire i rapporti fra Usa e Vaticano. L'analisi di Faggioli
Con il nuovo papato si apre una stagione del tutto nuova per la Chiesa. Dal primo discorso emergono elementi di continuità con il predecessore, ma anche di discontinuità. Il fatto che sia americano rappresenta una svolta importante, probabilmente anche una risposta all’attuale corso della politica statunitense. Leone XIV lavorerà per ricucire i rapporti fra Usa e Vaticano. Colloquio con Massimo Faggioli, docente di Teologia e Studi religiosi alla Villanova University in Pennsylvania
Dalla Corte un assist all'agenda di riforme targata Meloni. Ecco perché
L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio non è incostituzionale. Il pronunciamento della Corte di Cassazione rigetta le questioni sollevate dalle quattordici autorità giurisdizionali, rimettendo al centro le prerogative legittime della politica. In questo modo, secondo il costituzionalista Alessandro Sterpa, viene dato vigore all’impianto di riforma della Giustizia (e al premierato)
Le preferenze sono un toccasana per l'attività parlamentare. Curreri promuove la legge elettorale
Per il governo la stesura di una nuova legge elettorale è una scelta strategica. E, da quanto è emerso fino a ora, l’idea è quella di restituire identità alle forze politiche e un maggior peso all’espressione del voto popolare. Il costituzionalista Curreri promuove l’orientamento del governo e in particolare il sistema delle preferenze
Vi spiego come il “fattore Donald” ha orientato il voto in Canada, Australia e Romania. Parla Diamanti
Australia, Canada e Romania. Tre contesti differenti, accomunati però dall’incidenza, a gradazioni diverse, di un unico fattore: Donald Trump. Il caso canadese è emblematico perché nelle consultazioni ha inciso maggiormente la politica estera di quella interna. In Romania l’estrema destra primeggia e l’Europa esce indebolita. Per pronunciarsi definitivamente, bisognerà aspettare il 18 maggio. Colloquio con Giovanni Diamanti, sondaggista e fondatore di YouTrend
Difesa e competitività. Il futuro dell'Europa (con gli Usa) passa dall'Italia. Parla De Meo
Dal rafforzamento dei rapporti con gli Stati Uniti, partner storico e caposaldo Occidentale, fino alla necessità di una maggiore competitività europea. Ora la Difesa è un tema centrale, non più rinviare: serve ricorrere al debito comune. Il legame tra Italia e Germania è sempre più stretto. E il baricentro europeo? È al centro. Colloquio con l’eurodeputato di Forza Italia, Salvatore De Meo
Perché un forte asse italo-francese aiuterebbe Kyiv. La versione di Darnis
I funerali del papa hanno rappresentato uno straordinario momento di confronto fra il presidente ucraino e quello americano, ma anche per rafforzare la dimensione europea allargata al Regno Unito. Per arrivare a una pace giusta, occorre rafforzare l’asse franco-italiano estendendolo anche ai Paesi fondatori. Sul piano politico-strategico, serve un salto di qualità nei rapporti, riprendendo gli incontri bilaterali. Conversazione con il politologo Jean-Pierre Darnis
Trump, antiamericanismo e difesa. L'opinione degli italiani spiegata da Alessandra Ghisleri
Gli italiani hanno timore di perdere “l’ombrello” americano, ma non sono diventati ostili agli Usa. La nuova presidenza guidata da Donald Trump genera incertezze e dubbi fra i cittadini, che comunque non sono mai stati particolarmente favorevoli alle spese sulla Difesa. La partecipazione del tycoon ai funerali del papa, però, rappresenta un segnale importante per l’Italia e l’Occidente. Conversazione con la sondaggista Alessandra Ghisleri
L'agenda di Francesco per il Papa che verrà. Gli appunti di mons. Paglia
Chiunque verrà avrà molto da fare, anche sul piano delle strutture organizzative interne alla Chiesa, senza scadere nell’autoreferenzialità. Alcuni processi avviati da Francesco devono essere portati a compimento. Chi gli succederà penso che avrà questa consapevolezza: nessuno potrà stare fuori dell’agenda dettata dal pontefice. Che poi era la stessa dei grandi accadimenti globali e internazionali. Colloquio a tutto campo con monsignor Vincenzo Paglia
Vi racconto la chiesa testimoniale di papa Francesco. Parla Massimo Faggioli
La vicinanza della Chiesa di Francesco ai poveri e agli ultimi è un punto alto nella storia del ministero papale. “Ma è difficile dire quanto questo modo molto personale di affermare la scelta della Chiesa per i poveri possa essere incarnata con la stessa forza da un altro papa. Di certo resta un esempio”. Conversazione con Massimo Faggioli, docente di Teologia e Studi religiosi alla Villanova University in Pennsylvania