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Zavoli e il giornalismo di inchiesta. Il ricordo di Merlo

Il cosiddetto “giornalismo di inchiesta” nel nostro Paese non esiste più. Parlo, principalmente, del giornalismo di inchiesta nelle trasmissioni televisive. E non solo dei talk quotidiani che, salvo rarissimi casi, si sono trasformati in una sorta di “curva sud” funzionali esclusivamente alle tifoserie politiche organizzate e contrapposte. L’opinione di Giorgio Merlo

Centro, ora servono coraggio e coerenza. Gli appunti di Merlo (per Calenda)

A sinistra prevale il massimalismo oltranzista di Schlein assieme al populismo di Giuseppe Conte. Nella coalizione di centrodestra la leadership di Giorgia Meloni è troppo forte per far emergere istanze centriste. Per questo il progetto di Carlo Calenda ha un grande valore per rilanciare un vero Centro, riformista e di governo. L’opinione di Giorgio Merlo

Il riformismo nel Pd? Missione quasi impossibile. L'opinione di Merlo

Il Partito democratico è oggi il principale partito della sinistra italiana, espressione della cultura e dell’universo valoriale della sinistra. Riflette, cioè, e giustamente e coerentemente, il progetto con cui Elly Schlein ha vinto le primarie nel 2023. Ma quale futuro avrà? L’opinione di Giorgio Merlo

Il Centro di Prodi non esiste perché non l’ha mai voluto. L'opinione di Merlo

Prodi viene individuato come colui che invita con più forza il capo del Pd, Schlein, ad allargare il recinto politico ed elettorale dell’attuale campo largo rispetto al suo attuale profilo. Ora, però, e al di là delle varie interpretazioni politiche che si danno sulla reale volontà dell’ex capo dell’Ulivo, non c’è alcun dubbio che il Centro che viene attribuito a Prodi resta sostanzialmente un mistero. L’opinione di Giorgio Merlo

La barzelletta della mancanza della libertà di espressione. L'opinione di Merlo

Non c’è nessun rischio per la democrazia, qui non c’è nessun attentato alla libertà di espressione, qui non c’è nessun attacco ai principi e ai valori della Costituzione, qui non c’è nessun attacco alla libertà in generale. L’opinione di Giorgio Merlo

Perché non si può parlare oggi di nuova Margherita. La riflessione di Merlo

Con la Margherita c’era un vero, credibile e trasparente progetto di centro sinistra. Perché c’erano un Centro riformista, autonomo, democratico e plurale alleato con una sinistra altrettanto democratica, riformista e di governo. Oggi il quadro politico è radicalmente cambiato. La riflessione di Giorgio Merlo

Centro, Bettini lo sta costruendo nella sinistra. Il caso dei “civici” spiegato da Merlo

L’attuale campo largo, o alleanza di sinistra e progressista che dir si voglia, è saldamente ed organicamente egemonizzato da quattro attori decisivi per lo più oltranzisti. Tutto il resto, al di là dei numeri e dei consensi annunciati carnevalescamente dai vari Onorato, Renzi, Ruffini e via discorrendo, ha certamente uno spazio nell’alleanza progressista ma è diritto di tribuna. L’opinione di Merlo

La vera sfida è su chi è riformista. Il commento di Merlo

Cultura di governo, cultura riformista e postura istituzionale. Sono questi i tasselli fondamentali che dovrebbero sempre accompagnare i partiti che coltivano l’ambizione di guidare un paese, ma a sinistra in particolare (oltre che nella Lega a livello nazionale) queste componenti mancano. La riflessione di Giorgio Merlo

Tajani e gli ex democristiani. L'intervento di Merlo

Tajani commenta il voto marchigiano, valdostano e calabrese affermando che il suo partito, Forza Italia, sta diventando l’unico vero partito di centro nella scena politica italiana. Un partito che promuove un progetto politico centrista, riformista e di governo che rifugge da massimalismo e radicalismo. Forza Italia si propone di diventare il punto di riferimento politico ed elettorale del mondo ex democristiano, un mondo dall’aspirazione autenticamente democratica e riformista

Piazze piene, urne vuote. Perché ha ancora ragione Nenni secondo Merlo

Al di là dell’antico e sempre moderno slogan “piazze piene e urne vuote”di nenniana memoria, forse è arrivato anche il momento per interrogarci – tutti, nessuno escluso – sull’intreccio e il legame, se ancora esiste, tra la piazza e le istituzioni. Tra la protesta e i partiti. E, soprattutto, tra l’umore di segmenti consistenti della pubblica opinione e il relativo comportamento politico ed elettorale dei medesimi segmenti. La riflessione di Giorgio Merlo

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