La predominanza di partiti estremisti, radicali e populisti da un lato e l’assenza perdurante della cultura cattolico popolare e sociale dall’altra, hanno generato una situazione di profonda e radicata, nonché pericolosa, radicalizzazione del conflitto politico con la conseguente ed inevitabile polarizzazione ideologica, ma per invertire questa rotta occorrerebbe una politica di centro. L’analisi di Giorgio Merlo
Giorgio Merlo
Leggi tutti gli articoli di Giorgio Merlo
Il campo largo e la coerenza di Carlo Calenda. L'opinione di Merlo
IL progetto di Calenda può rappresentare un valore aggiunto non solo per il futuro e la prospettiva del Centro ma anche, e soprattutto, per battere quella radicalizzazione del conflitto politico che resta la causa principale se non esclusiva del decadimento della nostra democrazia e della crisi delle nostre istituzioni democratiche. Il corsivo di Giorgio Merlo
I cattolici sono politicamente plurali, non c’è alternativa. L'opinione di Merlo
Il pluralismo politico dei cattolici italiani è oggi l’unica regola di comportamento, trasparente ed onesta, per cercare di ridare un ruolo e un protagonismo ai credenti nella società italiana contemporanea. L’opinione di Giorgio Merlo
Sinistra, l’agenda esclude il Centro. L'intervento di Merlo
Come diceva un leader e statista della Democrazia cristiana, Carlo Donat-Cattin, “in politica conta chi detta l’agenda”. A prescindere anche dai rapporti di forza. E l’agenda, oggi, nella coalizione progressista la dettano i vari partiti di sinistra. Per il Centro c’è posto solo sugli spalti. L’intervento di Giorgio Merlo
Ma il Centro non si può svendere. L'opinione di Merlo
Il Centro – piccolo o grande che sia non ha importanza alcuna – non può e non dev’essere ridicolizzato. Per nessuna ragione e, men che meno, non deve essere sacrificato sull’altare di nessun seggio parlamentare che viene regalato a chi si presta a questa opera di demolizione e di cancellazione di una nobile e qualificata tradizione politica, culturale, ideale e soprattutto programmatica. L’opinione di Merlo
La Dc non rinasce più, ma un nuovo Ppi forse sì. La riflessione di Merlo
Il ritorno della Dc è impossibile, ma cresce la domanda di una nuova esperienza politica ispirata al cattolicesimo popolare e sociale. Non nostalgica, bensì laica, riformista e di governo, capace di offrire una rappresentanza centrista oggi assente. Un progetto che può decollare solo con coraggio politico e una proposta chiara, alternativa al bipolarismo radicalizzato
Meloni, la Dc e il governo. L'opinione di Merlo
Un governo stabile e duraturo non è solo una questione di quantità, di giorni in carica, ma anche e soprattutto di qualità politica. E, per dirla con le parole del prof. Carlo Galli, di “rassicurazione e di garanzia” per tutti. L’opinione di Giorgio Merlo
Cattolici, il progetto politico parta dal sociale. La versione di Merlo
Oggi la Dc non c’è più e non esistono, purtroppo, partiti che vogliono realmente contare sull’apporto del pensiero e della cultura del cattolicesimo sociale. Né a destra né, soprattutto, a sinistra e tantomeno sul versante centrista. Ma se vogliamo raccogliere un’eredità che resta decisiva per la stessa qualità della nostra democrazia, non possiamo non riscoprire e non rilanciare quel filone di pensiero
Opposizione, perché da democristiano rimpiango il vecchio Pci. La versione di Merlo
Confrontando i rispettivi comportamenti politici e concreti, non solo cresce il rimpianto del ruolo e della cultura di governo della Dc – anche da parte dei suoi storici detrattori, tutti riconducibili alla cultura della sinistra italiana – ma, al contempo, aumenta in modo esponenziale il rimpianto di quel grande partito d’opposizione, il Pci, che anteponeva spesso gli interessi generali al mero tornaconto di partito
Tra populismo e giustizialismo. Ecco i nemici invisibili della democrazia
Il giustizialismo non è solo una tendenza emotiva o una moda passeggera, ma un vero e proprio progetto politico che attraversa tutte le forze parlamentari, contagiando sinistra, destra e mondo cattolico. Una deriva che minaccia la qualità della democrazia e legittima la “via giudiziaria al potere”
















