Oggi è necessario un centro e una “politica di centro” che possono diventare non l’ago della bilancia ma un momento decisivo e qualificante per lo stesso rinnovamento della politica italiana dopo troppi anni di inutile e nociva propaganda contrapposta
Giorgio Merlo
Leggi tutti gli articoli di Giorgio Merlo
Calenda e il Centro? Sono incompatibili. La versione di Merlo
Il nuovo, e l’ennesimo, progetto politico di Calenda è forse il più congeniale con il suo profilo e la sua stessa personalità. Ovvero, un partito con un profilo laicista, che individua nel Centro e nei centristi un avversario/nemico da cui scansarsi e con una prospettiva politica legata a doppio filo al mondo radicale. Il commento di Giorgio Merlo
Ma quando finisce la litania “sull’onda nera”? Scrive Merlo
Al netto della legittima e del tutto scontata propaganda politica e giornalistica è sempre più evidente la difficoltà di elaborare un progetto politico, culturale e programmatico realmente alternativo al centrodestra da parte della sinistra radicale e massimalista di Schlein e di quella populista e anti politica dei 5 Stelle. L’analisi di Giorgio Merlo
Fassino e l’alleanza del Pd con i populisti. Scrive Merlo
Denunciare le malefatte dell’anti politica virulenta ed anti istituzionale da un lato e coltivare, al contempo, un’alleanza politica e strategica con chi si fa paladino ed alfiere di quei temi segna un punto di non ritorno. Il commento di Giorgio Merlo
È il momento di una sinistra sociale. Scrive Merlo
Oggi è più che mai necessaria la presenza di una sinistra sociale di ispirazione cristiana nella cittadella politica contemporanea. Una sinistra sociale che ha, nuovamente, il preciso compito di rappresentare da un lato i bisogni, le istanze e le domande che emergono dai ceti popolari e dal ceto medio sempre più impoverito e, dall’altro, di saper tradurre tutto ciò in una visione politica generale
La Dc va rispettata, non criminalizzata. Scrive Merlo
“La Dc è come un vetro infrangibile. Quando si rompe va in mille pezzi e non è più ricomponibile”, diceva lo storico leader Guido Bodrato, recentemente scomparso. Parole essenziali che racchiudono una profonda verità. La Democrazia Cristiana è stata un “fatto storico”, un prodotto politico concreto di una precisa e irripetibile fase italiana. Non a caso, continuano ad esistere i “democristiani” ma non esiste più la Dc. Il commento di Giorgio Merlo
Popolari e centristi, tra nuova stagione e l'occasione delle elezioni europee. Scrive Merlo
Gli elementi centrali emersi dal convegno dei Popolari a cui hanno dato un contributo importante i parlamentari di Italia Viva Elena Bonetti ed Enrico Borghi e molti altri ex parlamentari del Ppi, della Margherita e del Pd oltre a moltissimi amministratori locali e regionali provenienti da tutta Italia, raccontano la vigilia di una nuova fase della storia politica, culturale ed organizzativa dei Popolari italiani. Il commento di Giorgio Merlo
Popolari, ora parte la “ricomposizione” politica ed organizzativa. Scrive Merlo
La manifestazione di venerdì 14 luglio a Roma, promossa dall’Associazione “Tempi Nuovi – Popolari Uniti” e coordinata da Beppe Fioroni, può rappresentare un primo passo per ridare slancio, vigore e vivacità ad un pensiero politico che, malgrado tutto, ha conservato una straordinaria modernità ed attualità nella cittadella politica italiana
Salario minimo, Renzi ha ragione. Il punto di Giorgio Merlo
Al di là delle diverse interpretazioni che ogni partito persegue in modo più o meno strumentale, basta scorrere le dichiarazioni dei vari leader di sinistra per rendersi conto che le singole posizioni sono e restano profondamente diverse tra di loro. Come, del resto, nel campo sindacale. Perché un conto è la tesi della Cgil, altra cosa è invece la posizione della Cisl, e in parte della Uil. E il punto dell’ex premier evita le contraddizioni della strana alleanza tra Pd, 5 Stelle, Azione e sinistra
Torna il mito della piazza. L'analisi di Merlo
L’incrocio tra Schlein, Conte, Landini con l’apporto non trascurabile di Fratoianni e Bonelli, ha riproposto in modo plastico il ritorno all’antico. Una sorta di rimpatriata che, inesorabilmente, segna una regressione politica e ideologica della sinistra italiana ma che, al contempo, garantisce un forte rilancio di tutto ciò che è riconducibile ad alcune categorie che da sempre caratterizzano questo campo politico