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La realpolitik è finita. Parla il vice-ministro Meilūnas

Con il viceministro degli Esteri lituano Egidijus Meilūnas abbiamo parlato della difesa dell’Ucraina come priorità assoluta, dell’ingerenza cinese e russa, del rapporto (ottimo) con Taiwan e il Giappone. E poi i tre temi principali da affrontare nel summit Nato di Vilnius. Perché Mosca “sarà una minaccia ancora a lungo”

 

La svolta tedesca e la sorpresa Meloni. Parla Rizzo (Atlantic Council)

Colloquio con Rachel Rizzo, senior fellow allo Europe Center dell’Atlantic Council, sui principali temi che riguardano Europa e Stati Uniti: l’invasione russa dell’Ucraina, l’Inflation reduction act e i sussidi all’industria verde, il nuovo governo italiano, la nuova postura internazionale della Germania

Fumo, auto, imballaggi. Così affrontiamo i dossier europei. Parla Fiocchi (FdI)

Al Parlamento europeo sono in discussione temi fondamentali per le imprese e i proprietari di casa italiani. Pietro Fiocchi, del gruppo Conservatori e riformisti, racconta cosa succede nelle battaglie normative che riguardano tabacco, motori delle auto, etichette e imballaggi, Nutriscore, efficienza energetica delle abitazioni, caccia e pesca. E dà una sua prospettiva su cosa succederà dopo le elezioni europee del prossimo anno

Gli effetti delle elezioni turche sul conflitto e sulla Nato. Colloquio con Ünlühisarcikli

La redazione di Formiche.net ha ospitato il direttore dell’ufficio di Ankara del German Marshall Fund, Özgür Ünlühisarcikli, che ci ha spiegato come la Turchia riesce a essere, unica nazione al mondo, pro-Ucraina senza essere anti-Russia (anzi). Il voto che si terrà a maggio avrà conseguenze sul piano internazionale, sulla capacità di Erdogan di mediare nel conflitto e sull’adesione della Svezia alla Nato. Che resta bloccata perché…

Il nuovo ruolo internazionale dell'Italia dopo un anno di guerra. Parla Dassù

Il rapporto Cina-Russia, i viaggi in Ucraina e Polonia, l’ascesa dell’est Europa: il governo di Giorgia Meloni può ritagliarsi uno spazio geopolitico significativo, diventando un anello di collegamento tra il nucleo dei Paesi fondatori, i membri dell’est che sono diventati più rilevanti, e il Regno Unito che sta cercando un nuovo rapporto con l’Unione europea. Intervista a Marta Dassù, direttore di Aspenia ed ex sottosegretario agli Esteri

Sanremo è woke, si è addormentato solo sulla strage in Ucraina

La foto di un viceministro strappata, cannabis libera, lap dance e baci tra Fedez e Rosa Chemical, razzismo, detenzione minorile, depressione, diritto alla non-maternità, misoginia e patriarcato, strage delle donne iraniane, poliamore, mafia, aborto, porno, fluidità sessuale: tutti i temi importanti, delicati o controversi (specialmente se sgraditi all’attuale governo) hanno avuto dignità di tribuna in prima serata. Tutti tranne Zelensky, relegato alle 2.15 con un misero messaggio. I vertici Rai hanno inferto un danno micidiale alla nostra immagine internazionale

L’attacco ransomware visto da Sorrenti, Chief innovation officer del governo

Secondo Serafino Sorrenti, nuovo Chief innovation officer della presidenza del Consiglio, la vulnerabilità colpisce solo i server che sono esposti su internet: chi gestisce dati strategici e critici  o ha già installato la patch diffusa da VMWare o ha un firewall che dovrebbe garantirne la sicurezza in questi casi. Domani riunione tra Mantovano, Belloni e Baldoni, mentre si muove la Cisa, la cybersecurity americana

Usa e Ue devono fronteggiare la Cina insieme. Parla Bergsten

Secondo l’economista Fred Bergsten, per anni consulente della Casa Bianca, bisogna spingere Pechino a comportarsi da attore responsabile. Una nuova guerra fredda non è possibile, l’obiettivo è il “decoupling funzionale”: da una parte le questioni come Taiwan e gli uiguri, sulle quali non si cede terreno, dall’altra l’aspetto puramente economico

La tecnologia corre più veloce dell'antitrust. Il caso Google (e non solo)

Il Dipartimento di Giustizia americano vuole fare a pezzi le attività di Google nel settore “ad tech”, una mossa estrema che non si vede dagli anni ’80. Il mercato pubblicitario è davvero così pietrificato da aver bisogno di una picconata statale, che arriverà se va bene tra qualche anno? I numeri dicono di no. È il momento di ripensare l’approccio antitrust nei confronti delle società tecnologiche, o resteremo fermi al 1911

Niente paura, ora monitoriamo le varianti. Vaia sull'ondata Covid dalla Cina

Con il direttore sanitario dello Spallanzani, che da tre anni è in prima fila nel contrasto al Covid, abbiamo parlato dell’ondata in Cina (e dell’opacità delle informazioni che arrivano da lì), della variante XBB1.5, di un’Oms che dovrebbe incidere di più. E di come affrontare il futuro con positività: il Covid continuerà a evolvere e ci dovremo attrezzare con campagne vaccinali annuali, da fare insieme a quelle influenzali, ma non ci sono motivi di temere l’arrivo di varianti più letali. Ecco perché

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