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 About Giovanni Di Capua

Giornalista da oltre sessant´anni (cinquantatre come professionista), Giovanni Di Capua ha fondato e diretto la Agenzia Radar (1958-1992) e scritto più di cento libri: alcuni di storia medievale, la maggior parte sui partiti e il sistema politico italiano del secondo Novecento. Con Marsilio ha pubblicato nei mesi scorsi La collaborazione di Antonio Rosmini al «Risorgimento» di Cavour e La Dc. Il partito che fece l´Italia (assieme a Paolo Messa). Ha fondato e presiede l´Istituto per la storia della democrazia repubblicana (Isder), il più documentato archivio storico nazionale privato, riconosciuto per «il notevole interesse storico e pertanto sottoposto alla disciplina del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 per l´importanza che riveste per la vita politica, sociale, civile e culturale italiana.

Centro e centristi

L’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto per le liste di centro (Corriere della Sera, 23 ottobre) indica un totale di disponibilità verso formazioni centriste pari al 7,9 per cento degli elettori: cioè il meno due virgola due per cento rispetto alla consultazione politica di febbraio, ma uguale ad oltre un quinto degli elettori veramente votanti per quegli stessi partiti considerati…

Cosa c'entra Papa Francesco con Berlusconi

La Provvidenza ha voluto che il cambio di guida della Chiesa sia conciso col piccolo cabotaggio che ha contrassegnato l’inizio della XVII legislatura italiana. Sostanzialmente si tratta di due eventi diversi che evolvono su parallele non convergenti. E, tuttavia, specie dal giorno in cui la sezione penale della Cassazione ha condannato Berlusconi ad una marginalizzazione che potrà anche non avvenire,…

Una rivendicazione sublimale

Il vicepresidente del Csm, personalmente simpatico, dev’essere molto incline all’umorismo nero. Sapendo bene come vanno le cose nel Palazzo (ormai da tempo comprendente al primo livello quell’organismo che si arroga di fatto l’esercizio del potere di una terza camera più alta delle altre due vere), Michele Vietti euforicamente annuncia urbi et orbi che la giustizia (la milanese) è giunta prima…

Addio Monti, avanti con il Centro

Fu poco convincente il gran chiasso che s'organizzò attorno a Scelta civica autocandidatasi a primo partito nazionale a ragione della confusione regnante negli altri gruppi e dell’ingresso nella nuova formazione di parecchi transumanti da sinistra e da destra che s’accaparrarono seggi parlamentari pur essendo privi di seguiti elettorali. L’ambizione di proporsi come alternativa alla sinistra bersaniana e al centrodestra berlusconiano…

Ecco quando è nato il dominio della magistratura sulla politica

Il sonno della democrazia ebbe inizio nell’ottobre 1993 con quell’originario sacrificio collettivo cui i parlamentari italiani (esattamente 525 deputati e 224 senatori) ricorsero infierendo sadicamente su se stessi abolendo l’immunità pensando di fare dispetto a Bettino Craxi, che una maggioranza eterogenea aveva temporaneamente salvato dalle grinfie di Mani Pulite. Da quel momento il garantismo – un principio dello Stato di…

Monti? Dietro la sobrietà, il nulla

Il caso del professor Mario Monti, bocconiano autorevolissimo assunto rapidamente a capo del governo senza vaglio popolare e inserito a vita nel Senato neppure fosse un Nobel della scienza economica o della letteratura politica mondiale, non può essere declassato e beghe interne a Scelta civica, un movimento nato sulla presunzione di conquistare l’egemonia della XVII legislatura. Monti era convinto che,…

Caro Renzi, ti spiego la vera storia dell'amnistia. Altro che le tue frottole

Troppi porcellisti svolazzano come avvoltoi sull’amnistia cercando di usarla come concausa di uno sfascio della XVII legislatura. Capofila di tali volatili – nel senso di soggetti adusi alla volubilità di pensiero nel volgere di pochi mesi, passando da un eccesso di fervore per un atto di clemenza ad un rigetto totale -, è il principotto fiorentino Matteo Renzi. Che non…

L'orizzonte cieco di Matteo Renzi

Definire "clamoroso autogol", come enfatizza Matteo Renzi, l’invito di Napolitano, raccolto da Letta, rivolto al parlamento per utilizzare, dopo quasi cinque lustri, un provvedimento di clemenza generale che decongestioni le infernali carceri italiane, ripristini un minimo di legalità in Italia (cioè il contrario del giustizialismo) e concorra a tentare di dare respiro a quella pacificazione nazionale senza della quale neppure…

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