Il ventre di un qualsiasi partito funge sistematicamente da ritardatore, si tratti di un movimento di centro, di destra o di sinistra, come più frequentemente accade in Italia da qualche anno. Dove le sinistre ufficiali (in parlamento) sono almeno tre: Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Sel. Il ventre dei partiti non è una metafora, cui si ricorre per giustificare…
Giovanni Di Capua
Leggi tutti gli articoli di Giovanni Di Capua
Berlusconi e il ritorno della satira
Dall’indomani del pronunciamiento della debordante sentenza Esposito, la satira politica d’improvviso si sentì come azzittita, derubata del suo diritto a sferzare il potere con veemenza e furore iconoclasta. La caduta del Cavaliere nero, per due decenni figura centrale e imprescindibile della frusta dileggiante di comici, vignettisti e autori dalla penna pungente e persino spavalda, pareva avere ammutolito un esercito di…
La manipolazione elettorale altera la democrazia
Più che dalla dominante invadenza delle caste burocratizzate e dei correlati cerchi magici che s’attaccano come cozze alla persona del leader; e più che dalla concezione della politica come esclusiva distribuzione di ministeri e altre prebende non sempre adeguate al livello qualitativo dei beneficiari, larghi settori popolari italiani si tengono lontani dalle istituzioni per non avallare e farsi complici di…
Le pene dell'indomito Berlusconi
I centristi e i moderati sono in Italia la maggioranza; lo si percepisce in ogni realtà sociale e territoriale significativa. Ma i movimenti che dovrebbero rappresentare un tale magmatico mondo, che soggiace, con crescente fastidio, al persistere - sui media e nell’editoria culturale – del dominio di un pensiero unico, non riescono a trovare - neppure in vista di una…
Matteo Renzi a rischio "chimera"
Nel numero di aprile della rivista che dirige, Aggiornamenti Sociali, il padre gesuita Giacomo Costa paragona Matteo Renzi – nella duplice veste di segretario del Pd e di presidente del consiglio – ad una «chimera». Cioè a quel mostro mitologico ellenico con parti del corpo di animali diversi. Una bellissima scultura bronzea, nera e lucida, d’epoca etrusca, risalente al IV…
Papa Francesco non è comunista. Ecco perché
Nella campagna elettorale per l’assemblea costituente del 1946 il partito socialista, allora unitario, fece affiggere sui muri di città e piccoli centri un vistoso manifesto di grande formato (inconsueto per quei tempi e da nessun altro movimento adottato) nel quale primeggiava la figura ieratica del fondatore della religione cristiana accompagnata da un motto assertivo: Cristo è stato il primo socialista.…
Ecco le vere sfide di Alfano, Cesa e Mauro oltre le Europee
Con il deposito dei contrassegni elettorali per le europee del 25 maggio, si è avuto un primo, reale, avvicinamento formale fra tre movimenti moderati sin qui disaggregati, un primo, timido passo in avanti verso una unità d’azione che dovrebbe servire ad evitare ulteriori dispersioni del voto centrista. L’evento è ancora modesto, ma indicativo di una linea di tendenza già presente…
Il centrismo dinamico di De Gasperi
Con un anticipo di oltre quattro mesi dalla data della scomparsa, sessant’anni orsono, di Alcide De Gasperi, la Fondazione dedicata allo statista trentino e amorevolmente curata dalla figliola Maria Romana (che con ammirevole tenacia tiene viva la memoria del padre, vero fondatore della democrazia italiana rinata dopo la caduta di Mussolini), ha tenuto a Roma un convegno di studio cui…
I governi di combattimento di Hollande e Bersani
Assumendosi tutta la responsabilità politica della pesante sconfitta socialista nelle elezioni amministrative, il capo di una repubblica presidenziale come la francese s’è prontamente impegnato a ghigliottinare il primo ministro, vero e unico espiatore degli errori di una sinistra pasticciona quanto supponente. Ma ciò che appare quanto meno sorprendente è la definizione che François Hollande ha dato del nuovo esecutivo, battezzandolo…
L’Europa socialmaterialista non convince
Il teorico della società liquida, l’ungherese Zigmunt Bauman, sostiene che gli europei del Ventunesimo secolo «si trovano sospesi tra un passato pieno di orrori» (Ottocento e Novecento, preciso, segnati da stalinismo, fascismo, nazismo, guerre fratricide in Spagna, Italia, Balcani, Grecia) «e un futuro distante pieno di rischi» (cioè, aggiungo, non soltanto denso di incognite ma di processi dissociativi, ipernazionalisti, antipolitici…