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Effetto Renzi sui mercati finanziari? Qualcuno ci crede...

Inizio settimana tranquillo sui mercati. MERCATO ASIATICO L'Asia ha accolto con soddisfazione il labour market report US. Fortissima Tokyo (+2.3%), galvanizzata dal calo dello Yen, l'unica divisa tra le principali a mostrare una reazione coerente ai payrolls. Ulteriore supporto al sentiment è giunto dal trade balance cinese di novembre, con le esportazioni molto più alte delle attese (+12.7% YoY vs…

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Tranquilli, la Fed non ci abbandonerà

Via via che le serie macro smaltiscono le distorsioni dovute allo shutdown governativo di ottobre, appare con maggiore evidenza che l'effetto sul ciclo macro US dello stallo politico d'autunno è stato modesto è transitorio. I dati di ieri confermano questa tesi: Il labour market report  di novembre è decisamente solido in ogni sua parte. Buona la creazione di posti di…

Che cosa ha davvero detto e fatto l'Oracolo Draghi

Le ambasce europee, da ieri, hanno un nome: Draghi. Il sospetto aleggiante sui mercati da qualche giorno, ovvero che la stabilizzazione dell'inflazione europea e il rimbalzo in alcune serie macroeconomiche avrebbe prodotto un irrigidimento nel Governing Council della Banca centrale europea, è diventato realtà alle 14.30, quando il suo Presidente ha raffreddato le speranze di nuovi provvedimenti a breve. ANDIAMO…

Che cosa succede a Piazza Affari e Wall Street

Una delle giornate più indecifrabili del recente passato. Ieri, un US ISM manufacturing novembre davvero forte ha lasciato i mercati indecisi sul da farsi. Inizialmente l'ottimismo sulla crescita aveva preso il sopravvento. Nella seconda parte di seduta sono subentrati i consueti timori che i recenti miglioramenti macro inducano la FED a rimuovere il QE in uno dei prossimi 2 FOMC.…

Che cosa (non) succede nelle Borse

Wall Street ha chiuso degnamente la settimana corta con massimi storici su tutti i principali indici (S&P500, Dow Jones, Nasdaq e Russell 2000 small caps). Come osservato più di una volta, il recente newsflow macro è l'ideale per alimentare il rally:  abbastanza positivo da supportare uno scenario di accelerazione della crescita nel 2014, ma non troppo, da far correre ai ripari…

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Perché la Fed non farà la rigorista a breve

Lo storno dell'ultima ora non ha impedito ieri sera al Nasdaq di chiudere sopra 4000 per la prima volta dal 2000. In assenza di altre motivazioni, per giustificare l'azzeramento dei guadagni nell'ultima ora di trading, sono stati indicati ribilanciamenti negli indici. Può darsi, ma avendo notato lo stesso comportamento lunedi, son più propenso a credere ad un attacco di vertigini da…

Che cosa turba le Borse

Ieri, l'effetto accordo nucleare con l'Iran ha raggiunto in suo culmine all'apertura di Wall Street per poi attenuarsi progressivamente, alla luce del fatto che si tratta di un accordo preliminare e già soggetto a diverse critiche. Il brent europeo, principale impattato dal possibile arrivo della produzione iraniana, ha recuperato interamente le perdite e al momento tratta in linea con la…

Perché Giappone, India e Corea brindano per l'accordo sul nucleare iraniano

L'accordo raggiunto a Ginevra tra Iran e Paesi occidentali sul nucleare ha reso ancor più positivo un sentiment già supportato dalla chiusura record di Wall Street venerdì sera. I PAESI BENEFICIARI Tra i Paesi meglio posizionati per beneficiare di un calo dei prezzi del oil, alla luce delle quantità importate, vi sono il Giappone, l'India e la Corea del Sud.…

Che cosa è successo sui mercati finanziari

Il dibattito senza fine sul timing della riduzione del Quantitative easing ha avuto un nuovo capitolo ieri sera in US con la diffusione delle minute dell'ultimo FOMC. Ai tempi (29-30 ottobre) il forte labour market report di ottobre non era ancora noto, e l'impatto dello shutdown sul ciclo ancora oscuro. Il fatto che si sia parlato apertamente della possibilità di ridurre…

Ecco perché i tassi sotto zero non devono entusiasmare troppo

Com'era immaginabile, Bernanke ieri ha fatto poco per disperdere la nebbia che circonda la data di inizio della rimozione dello stimolo. Il presidente uscente ha dedicato parecchia attenzione ai rischi connessi con il Quantitative Easing, e la diminuzione della sua efficacia, giustificando ampiamente le attese di una sua riduzione prima possibile. Ma ha bilanciato l'esposizione soffermandosi a lungo sulla necessità…

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