Nel discutere sulla realtà del mondo di oggi appare sempre più evidente la difficoltà di comprendere in maniera pertinente la parola "realtà"; non per buttarla in filosofia ma se non ci riappropriamo del senso profondo di ciò che siamo, integrazione delle complessità dei mondi-della-vita, non possiamo fare altro che continuare a degenerare. Mai come oggi, nell'epoca della semplificazione e della…
Marco Emanuele
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Dalle reazioni globalizzate alle relazioni internazionali
Ciò che vediamo è un rincorrersi di reazioni globalizzate. Competitivi, i sistemi non dialogano per ritrovare un interesse generale; se lo fanno, è solo per tattica. La realtà, quella vera, ci dice che è l'ora di cambiare strada; ce lo dicono le "non persone" senza voce, l'inesistenza di una condivisione strategica dei problemi e delle sfide che abbiamo di fronte,…
Nel dialogo ci ricongiungiamo con la nostra natura
Il dialogo è attenzione strategica all'oltre e nel profondo del Mondo-Della-Vita. Attraverso il dialogo ci ricongiungiamo con la nostra natura, che è contraddittoria. Attraverso il dialogo accettiamo la sfida del vivere, che è ben diversa dalla comodità dell'esistere, e generiamo progetto umano, valorizzando le differenze. Troppe volte la parola dialogo viene considerata con superficialità, quasi che fosse una possibilità da…
Nostalgia
Fa paura la carenza di intellettuali. In molti ripetono canzoncine retoriche, utili a conservare una poltrona o a dar piacere al capo di turno. I presunti antagonisti abbaiano ma raramente mordono, figli di un sistema dal quale non hanno alcuna intenzione di uscire. I politici di un tempo saranno stati anche discutibili ma molti di essi erano visionari, avevano in…
La dimensione progettuale nasce in noi
Il mistero della dimensione progettuale vive nel nostro essere "persone - comunità", incarnanti il principio di globalità nel nostro "particolare", unico e irripetibile. La dimensione progettuale nasce in noi ed è alterità in formazione, ricerca del "comune". Quando parlo di dimensione progettuale mi riferisco all'io che si fa noi, alla capacità / necessità di rifletterci nella realtà di ogni altro…
La dimensione progettuale è misteriosa
La dimensione progettuale è misteriosa. Essa, infatti, resiste alla nostra ansia competitiva di voler dominare su ogni cosa e, allo stesso tempo, ci chiama a una dimensione cooperativa nella quale deve prevalere l'integrazione fra le differenti esperienze umane. Una integrazione che è possibile solo se comprendiamo che la vita è cammino-dialogo e non imposizione reciproca; in questo secondo caso, come…
La dimensione progettuale
Mi sembra strategico, di questi tempi, ritrovare la dimensione progettuale della convivenza umana. Sono interessato alla ricerca in e di ciò che non è dominante, per ritornare a condividere l'esperienza umana, a conoscere per comprendere. Sempre di più, infatti, si alzano i muri dell'in-differenza che è negazione delle differenze che costituiscono il Mondo-Della-Vita. E questa in-differenza genera irresponsabilità e fa…
Le parole della politica
Le parole della politica non riescono più a descrivere la realtà. Ci vuole una "radicalità progettuale", una nuova presa di coscienza e di consapevolezza dei problemi e delle sfide che riguardano la storia e la nostra quotidianità. Siamo piccoli di fronte a vicende che non riusciamo a comprendere, siamo auto-referenziali e gelosi delle nostre certezze. Dove sono gli intellettuali, dove…
Tra quantità e qualità
Il quantitativo ci domina mentre il qualitativo nasconde il mistero del vivere. Per un pensiero lineare che tende a misurare e a prevedere ogni processo del Mondo-Della-Vita c'è una complessità che evolve nelle informalità e nelle transizioni. L'esasperazione quantitativa si accompagna con quella competitiva in un "matrimonio" che vorrebbe semplificare e separare la realtà. Anziché persone e soggetti storici dialoganti,…
Ben poca conoscenza
Nel nostro cervello si ammassano molte informazioni ma ben poca conoscenza. Pensiamo di sapere ma non conosciamo e la realtà, come accade, ci ritorna addosso. I tempi della conoscenza sono adatti alla comprensione che è un atto complesso, non solamente intellettuale; solo se comprendiamo possiamo governare. E questo distingue le classi dirigenti da coloro che chiamiamo "politici". Abbiamo l'ansia competitiva…