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 About Maurizio Sgroi

Giornalista socioeconomico ed esperto di comunicazione. Ha lavorato per un numero imprecisato di giornali, sviluppato progetti editoriali, scritto libri. Fra le altre cose, segue previdenza, mercato immobiliare e finanza pubblica. Coltiva una passione, non ricambiata, per l’economia internazionale.

Ecco l'impatto del petrolio low cost sul saldo commerciale italiano

La buona notizia è che il saldo commerciale italiano continua a migliorare. Quella meno buona è che la salute dei nostri conti dipende in larga parte dai ribassi del petrolio, mentre continua la nostra robusta crescita delle importazioni. Ciò significa che siamo esposti a rischio rialzi petrolio che in poco tempo potrebbe prosciugare i nostri attivi. Per osservare questa interessante…

Ecco perché le Gacs non eviteranno troppe sofferenze alle banche italiane

Ultima in ordine d’arrivo, la sostanziale bocciatura di S&P della strategia del governo italiano per ridurre le sofferenze bancarie italiane, non aggiunge granché alle numerose analisi che sono state svolte all’indomani dell’accordo raggiunto fra il governo e la Commissione europea. La garanzia governativa offerta alle obbligazioni senior cartolarizzate con sottostante crediti deteriorati, in tal senso, viene interpretata per quello che…

La scomparsa della disoccupazione

Non ho fatto in tempo a leggere La terza rivoluzione industriale, pubblicato qualche tempo fa da Jeremy Rifkin, e per fortuna, mi dico, visto che nel frattempo molti dicono che è arrivata la quarta. Ne trovo traccia in epigrafe in un tomo pubblicato a gennaio scorso dal World Economic Forum (WEF) intitolato The future of jobs, che sembra faccia il…

I debiti Usa di nuovo nel tritacarne delle cartolarizzazioni

L’unico insegnamento della storia è che non insegna nulla. Questa dolorosa consapevolezza mi sorprende mentre scovo un report di S&P che mostra come il mercato delle cartolarizzazioni negli Usa abbia ripreso vigore, non paghi evidentemente gli americani, e con loro il resto del mondo, di essersi bruciate le penne con questi strumenti solo pochi anni fa. Un grafico, nel quale…

Le quattro D dell’apocalisse

Nulla sarà più come prima, dicono in molti. Il 2008 ha segnato una cesura netta nelle nostre pratiche economiche e ci vorrà del tempo prima che la nuova normalità – il new normal, come viene chiamato – venga digerito dall’apparato teorico che sosteneva la vecchia normalità. Tutti i modelli che gli osservatori usano per descrivere la realtà dovranno essere sostanzialmente…

Il problema dei BRICS ci riguarda tutti: ecco perché

Per la prima volta dagli anni ’80, quando esplose la crisi delle economie in via di sviluppo, molte fra le più grandi economie emergenti hanno visto rallentare la propria crescita per tre anni consecutivi. Questa evidenza è solo una fra le tante, contenute nel Global economic prospects pubblicato di recente dalla Banca Mondiale e dice tutto della preoccupazione che gli…

I petrolieri non sono più creditori del mondo

Guardo un grafico elaborato da RBS, che mostra l’andamento del conto corrente della bilancia dei pagamenti dei principali paesi, e mi convinco che la crisi del petrolio ha già avuto il suo esito più rilevante nella geopolitica del credito internazionale: i paesi esportatori di petrolio non figurano più, infatti, fra i grandi creditori internazionali. In sostanza, i prezzi declinanti hanno…

Si allarga il buco della previdenza dei travet pubblici

La rappresentazione migliore della tormentata gestione statale della previdenza dei suoi dipendenti è in una cifra: la differenza fra le entrate ordinarie da contributi che arrivano dai lavoratori e la spesa per prestazioni che ho tratto da un recente analisi della Ragioneria dello Stato. Qui leggo che nel 2014 il totale netto della spesa per le prestazioni pensionistiche degli ex…

I boom creditizi fanno male alla crescita

Sicché viviamo nel paradosso di un tempo affamato di denaro che si ammala in ragione direttamente proporzionale alla quantità che riesce a ingurgitarne. L’inflazione è bassa? Immettiamo denaro. La disoccupazione è alta? Immettiamo denaro. La crescita non riparte? Immettiamo denaro. Il credito è basso? Immettiamo denaro. Non riuscendo a pensare ad altro, ci infliggiamo nuovi ricostituenti a base di denaro,…

Le banche mondiali esposte per 877 miliardi verso la Cina

Molto più dei 119 miliardi di prestiti che la Cina ha visto evaporare fra il luglio e il settembre scorsi, a tenere il resto del mondo con il fiato sospeso sono gli 877 miliardi che alla firme del terzo trimestre, sempre il resto del mondo, le aveva prestato e che chissà cosa ne stia stato in queste ore tormentate. La…

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