Era molto atteso il discorso di oggi del presidente americano Barack Obama a Porta Brandeburgo di Berlino. Non solo perché rappresenta un voltare definitivamente pagina della Guerra Fredda, ma anche per la varietà dei contenuti, di rilevante importanza per la sicurezza mondiale e gli equilibri geopolitici. La transizione politica in Siria Obama è stato enfatico: l'unico modo per portare la…
Rossana Miranda
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Ecco le condizioni di Obama per la pace in Afghanistan
Dopo una decade di negoziati falliti e 12 anni di intervento militare, gli Stati Uniti ci provano ancora una volta in Afghanistan. Lo stesso giorno in cui la Nato e le forze americane hanno trasferito il controllo della sicurezza alle autorità locali, è stato confermato l’avvio (di nuovo) dei dialoghi di pace tra il governo di Karzai e i gruppi…
Afghanistan, ripartono i negoziati sotto lo sguardo degli Stati Uniti
Partono i dialoghi di pace tra il governo afgano e i talebani. Con un ruolo fondamentale per gli Stati Uniti, che saranno mediatori del processo di negoziazione. La notizia è stata confermata oggi da un funzionario americano. I militanti islamici hanno deciso di aprire un ufficio di rappresentanza a Doha, in Qatar, per facilitare la riapertura dei negoziati. A riattivare…
Non solo Facebook e Twitter. Ecco gli altri social network che spopolano nel mondo
Facebook, Twitter e LinkedIn sembrano essere le reti sociali più conosciute al mondo. Ma il mercato dei social network è più vasto e cambia in continuazione. In alcuni Paesi, come per esempio in Cina, per motivi culturali e di lingua - ma anche per ragione politiche - sono state create reti sociali indipendenti che godono di più successo rispetto alle…
Ecco perché il Brasile può essere la nuova Turchia
“I nostri 20 centesimi sono gli alberi di Gezi Park”. Con questo slogan migliaia di brasiliani, organizzati soltanto attraverso le reti sociali, si sono dati appuntamenti ieri sera in otto città per manifestare. La calma sembrava essere tornata in Brasile, anche dopo il fischio iniziale della Confederation Cup, ma forse è stato soprattutto quell’evento che segna l’arrivo dei Mondiali di calcio…
Turchia, lo sciopero generale fa tremare Erdogan (bacchettato da Merkel)
Sembra essere andata fuori controllo la situazione in Turchia. Il premier Recep Tayyip Erdogan continua a inviare le forze dell’ordine contro i manifestanti a parco Gezi e piazza Taksim a Istanbul. Con tanto di bombe lacrimogene. L’ultimo scontro è stato sabato: 500 persone sono state detenute. Ad Ankara, invece, sono state detenute 56 manifestanti. Lo sciopero generale Lunedì mattina la…
Trento Rise, la Silicon Valley italiana
E se la crisi dell’economia europea avesse origine proprio nello scarso investimento in sviluppo tecnologico? Con questa premessa è nato il progetto Trento Rise, un centro di ricerca, istruzione e innovazione della provincia di Trento, considerata da molti la Silicon Valley italiana. Trento Rise è un laboratorio specializzato in tecnologia dell'informazione e della comunicazione che fa parte dell’Istituto europeo di innovazione e…
Ecco i Paesi asiatici che stanno per approvare i matrimoni gay
L’unione civile di omosessuali è già una realtà in diversi Paesi. Dalla Francia alla Gran Bretagna fino al Brasile, dalla Nuova Zelanda all’Uruguay. Ma anche in Asia si discute la legalizzazione dei matrimoni gay, con non pochi problemi. Nepal Durante gli anni il Nepal, uno dei paese più poveri del continente, aveva promesso di dare il diritto di matrimonio alle…
Brasile, non solo Confederation Cup 2013. I perché della protesta a Sao Paulo
Vi ricordate le scene di violenza del film brasiliano “Tropa de elite” di José Padilha (2007) nel quale un commando speciale dell’esercito doveva “ripulire” le favelas dai criminali alla vigilia del Papa Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro? Questa volta gli scontri (reali) sono stati simili ma nella città di Sao Paulo. Come a Istanbul, a scatenare le manifestazioni…
Chi è Hassan Rowhani, il successore di Ahmadinejad
Ce l’ha fatta Hassan Rowhani a prendere la maggioranza assoluta dei voti nelle elezioni presidenziali di ieri in Iran. Per poco, ma ce l’ha fatta. Il candidato riformista moderato ha avuto il 50,4% una volta che è stato completato lo scrutinio in più di un quinto (20,7%) dei seggi. La notizia è stata diffusa dalla tv di Stato iraniana. Dei…


 
									














