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I sorrisi di fine anno del premier Giuseppe Conte. Le foto

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Rocco Casalino
emilia
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Rocco Casalino e Giuseppe Conte e Marco Di Fonzo
Ignazi, autostrade
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Giuseppe Conte e Marco Di Fonzo
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Giuseppe Conte e Marco Di Fonzo
emilia
Ignazi, autostrade

Si è svolta oggi 28 dicembre alle ore 11 la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Giuseppe Conte organizzata dall’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione Stampa Parlamentare.
La sede dell’incontro con il premier è stata Villa Madama a Roma.

“Il reddito di cittadinanza è una misura di cui mi sono detto orgoglioso, la rivendico e mi batterò con tutte le forze perché sia conservata, ma la dobbiamo migliorare in fase applicativa. Si è confermata utile per contrastare la povertà. Dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale, occorre un coordinamento dei centri per l’impiego. Non mi rassegnerò fin quando non avremo un progetto che non sia meramente assistenziale ma anche orientato a formazione e occupazioni, solo allora mi dirò appagato”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa.

“Quota 100 l’abbiamo intesa come una misura temporanea. L’anno prossimo torneremo a interrogarci, il modo migliore è di affrontare il tema distinguendo lavori usuranti e non usuranti e offrire finestre di pensionamento più anticipato a lavoratori che fanno lavori usuranti”, ha continuato il premier.

“Mi aspetto molto dalla lotta all’evasione. I tecnici non si sbilanciano in quantificazioni, ma da lì possono venire sorprese”, ha anche detto Giuseppe Conte. Rispondendo ad una domanda sulle clausole di salvaguardia per far quadrare i conti pubblici, il premier ha ricordato che “si trascinano da qualche anno e dobbiamo fare uno sforzo per il loro superamento. In poco più di 100 giorni sono stati trovati 23 miliardi per il 2020”. Per i prossimi anni “c’è la possibilità con un governo coeso di affrontare questa sfida e vincerla. Le prospettive di crescita sono migliori, possiamo ancora lavorare sullo spread. In questa situazione abbiamo la possibilità di lavorare con un più ampio agio a prospettiva riformatrice. Le clausole di salvaguardia sono una sfida che si può vincere”.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)

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