Skip to main content

Il successo di Donald Trump prometteva di sconvolgere una struttura di potere globale che ha avvantaggiato le grandi aziende. Ma ora molti banchieri di Wall Street potrebbero essere in lizza per le migliori cariche nella sua amministrazione. Stando a indiscrezioni, per il posto di segretario del Tesoro il futuro presidente penserebbe a Steven Mnuchin, ex Goldman Sachs divenuto supervisore finanziario della campagna elettorale a maggio. Mnuchin sarebbe il terzo esponente di scuola Goldman alla guida del Tesoro negli ultimi 20 anni, dopo Robert Rubin e Hank Paulson, entrambi passati per la carica di ceo. Dopo 17 anni in una delle più grandi banche d’affari del mondo, in cui ha diretto il dipartimento di mortgage trading ed è stato chief information officer, Mnuchin è tornato agli investimenti e ha lavorato per breve tempo in un hedge fund legato a George Soros, grande sostenitore dei Democratici. Nello spot di chiusura della campagna, The Donald aveva definito sia Goldman che Soros «l’establishment che controlla le leve del potere a Washington».

Per gli advisor del tycoon la tempestiva nomina delle cariche di alto livello aiuterebbe a calmare i mercati, che hanno assistito a un aumento della volatilità non appena è stato evidente che l’outsider, che ha rotto con la filosofia politica di entrambi i partiti, avrebbe conquistato la Stanza Ovale. «Come ha confortato molti con la scelta di Mike Pence come vice, gli osservatori saranno molto più tranquilli quando sapranno da chi sarà composta la squadra», prevede Wilbur Ross, investitore in private equity, che ha assistito Trump sulla politica economica. I vari top manager si sono «erroneamente preoccupati per i risvolti di un’amministrazione Trump», ha concluso Ross.

Oltre che come supervisore finanziario della campagna, Mnuchin si è affermato come consulente economico chiave insieme con il senatore dell’Alabama Jeff Sessions e il suo ex assistente, Stephen Miller, responsabile della politica. L’advisory della campagna del candidato Gop ha dato vita a un’eclettica miscela di soci in affari come Ross e Thomas Barrack, fondatore e presidente esecutivo della società d’investimento Colony Capital. Inoltre, Trump sta attingendo a economisti e dirigenti d’azienda conservatori che da tempo si battono per ridurre le tasse e le regole, tra cui Stephen Moore di Heritage Foundation e David Malpass, ex capo economista di Bear Stearns, che sta gestendo la transizione presidenziale per il dipartimento del Tesoro e le questioni economiche.

Appena dopo Malpass, a seguire la regolamentazione finanziaria per la transizione c’è Paul Atkins, ex commissario repubblicano della Sec e critico delle riforme post crisi finanziaria. Anche i critici della politica commerciale degli Usa, tra cui Peter Navarro, professore di economia alla University of California-Irvine, e Dan DiMicco, ex ceo delle acciaierie Nucor, si sono uniti al team. Ma l’incertezza sulle nomine è insolitamente alta, non solo perché Trump è un outsider della politica che non ha mai governato, ma perché molti politici repubblicani e amministratori delegati coinvolti nelle campagne precedenti si sono tenuti alla larga dal tycoon. Risultato? La squadra di governo dell’economia è basata su un circolo ristretto di consulenti animati dalla fiducia in Trump piuttosto che da una filosofia politica generale.

Alla Election Night, Navarro e Ross hanno puntualizzato che la riforma dell’assicurazione sanitaria scaturita dall’Affordable Care Act di Obama sarà la priorità non appena insediato il nuovo presidente. «È l’obiettivo n°1 e ha giocato un ruolo importante nella sua vittoria», afferma Ross. Resta da capire a che livello si collocherà la deregulation della finanza. In agosto, Trump ha annunciato un gruppo di consulenti economici che vedeva Barrack come responsabile della campagna su banche, regolamentazione e finanza internazionale.

Invece John Paulson, il miliardario degli hedge fund, è stato scelto come consulente per il mercato residenziale. Paulson, che nel 2007 fu di un tempismo spettacolare con lo short sul mercato americano dei mutui subprime, ha di recente preso grandi quote in Fannie Mae e Freddie Mac, nazionalizzate durante la crisi del 2008. Mercoledì il titolo di Fannie Mae è salito quasi del 17%, fino ai massimi sull’anno.

Stephen Feinberg, co-fondatore di Cerberus Capital, mercoledì ha avuto una giornata molto dura nel controllare la volatilità dei mercati, ma stando a una fonte vicina è stato rinfrancato dalla vittoria di Trump. E, sempre secondo la fonte, è salito a bordo come consulente economico in quanto convinto che le proposte di The Donald avrebbero rinvigorito gli investimenti delle aziende e con essi salari e occupazione. A quanto pare, il comitato elettorale del magnate newyorkese si è avvalso di Feinberg per l’esperienza nel rilanciare diversi business anche nell’auto, sebbene l’acquisto di Chrysler nel 2007, abbia massacrato il patrimonio netto del gruppo a causa del successivo fallimento della casa automobilistica.

Ecco il team economico che consiglierà Donald Trump

Il successo di Donald Trump prometteva di sconvolgere una struttura di potere globale che ha avvantaggiato le grandi aziende. Ma ora molti banchieri di Wall Street potrebbero essere in lizza per le migliori cariche nella sua amministrazione. Stando a indiscrezioni, per il posto di segretario del Tesoro il futuro presidente penserebbe a Steven Mnuchin, ex Goldman Sachs divenuto supervisore finanziario…

Trump

Ecco investitori e finanzieri che facevano il tifo da tempo per Donald Trump

La vittoria di Donald Trump ha sconvolto buona parte di Wall Street. Ma non Jeffrey Gundlach, direttore della sgr DoubleLine Capital, che aveva previsto da mesi l’ascesa alla Casa Bianca del tycoon. In un periodo di rendimenti obbligazionari a minimi record, Gundlach ha scaricato i T-bond a lunga scadenza. Sosteneva che i rendimenti sarebbero certamente saliti anche grazie alla previsione…

Iran, Rohani

Cosa farà Donald Trump con l'Iran

L’Iran Deal potrebbe collassare sotto i colpi dell’amministrazione Trump, titola il Washington Post. È l’end game per l’accordo sul nucleare tra il governo di Teheran e la comunità internazionale, spiega Richard Nephew, uno degli esperti del team americano che ha negoziato l’intesa. E in effetti in campagna elettorale Donald Trump, parlando di fronte alla più importante lobby ebraica degli Stati…

Che cosa è la norma Airbnb

Nelle ultime 24 ore tra le varie polemiche sugli emendamenti alla legge di bilancio ha attirato l’attenzione di molti quella relativa alla cedolare secca per gli intermediari online delle locazioni di immobili abitativi, il cui esponente più famoso è sicuramente AIRBNB da qui il nome “NORMA AIRBNB”. Per capire bene di cosa stiamo parlando e la volontà del Legislatore è…

Perché la Cina spinge sull'accordo con il Vaticano. Parla padre Cervellera

L'accordo tra Cina e Vaticano non è così imminente come molti media auspicano. “Servirà forse ancora un anno”. Invita alla cautela padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews – l'agenzia del Pontificio istituto missioni estere – ed uno dei principali esperti internazionali dello sterminato paese asiatico, dove esistono due comunità di Chiesa cattolica: quella “patriottica” e ufficiale, riconosciuta dal governo e…

Ecco i progetti di Donald Trump su cyber security e Icann

In queste ore i giornali americani non fanno altro che domandarsi quali ripercussioni avrà l’elezione di Donald Trump su tutte le maggiori partite nazionali, compresa quella delicata della cyber security, un tema su cui la sua posizione è apparsa fin da subito poco chiara secondo molti addetti ai lavori americani. IL CAMBIO DI POSIZIONE SULLA CYBER SECURITY Agli inizi della campagna elettorale,…

Sri Lanka

Obama, Trump e il mirabile senso delle istituzioni negli Stati Uniti

Difficile immaginare due personaggi più agli antipodi di Barack Obama, il presidente uscente, e Donald Trump, il presidente entrante. Eppure, a ventiquattr’ore dall’elezione più clamorosa nella storia degli Stati Uniti, che ha anche dimostrato il fallimento di un giornalismo salottiero e schierato incapace di capire come va il mondo e perciò di raccontarlo, i due carissimi nemici erano già uno…

I paradossi del doppio cognome dopo la sentenza della Consulta

Sono circa trecentocinquantamila i cognomi italiani. Tra i dieci più diffusi, il primo – neanche a dirlo – è Rossi, seguito a ruota da Russo, Ferrari, Esposito, Bianchi, Romano, Colombo, Ricci, Marino, Greco. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale dell'8 novembre scorso (che suona anche come una denuncia dei ritardi del Senato nell'approvazione del testo di legge passato alla Camera…

Brexit e Trump come Thatcher e Reagan, venti di rivoluzione in Occidente. Parla Confuorti

“Brexit e Trump sono come la Thatcher e Reagan: elementi di rottura, portatori mutatis mutandis degli stessi valori di rivoluzione, due facce della stessa medaglia che daranno slancio ai populismi in Europa”. Le sorprese non sono finite secondo Francesco Confuorti, presidente e ceo della investment company indipendente Advantage Financial, che a Formiche.net dice di attendersi “cambiamenti forti anche in Europa:…

di,

Cosa penso delle idee di Donald Trump in politica economica

La promessa principale sul terreno economico fatta da Donald Trump agli americani è stata di riportare a casa le attività industriali che nel tempo sono emigrate a sud ed a est, verso il Messico e l’America Latina e verso l’Asia, la Cina, la Thailandia, il Vietnam e l’India. Per farlo, ha varie strade che potrebbe percorrere contemporaneamente e che forse…

×

Iscriviti alla newsletter