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Si delinea il piano di Etihad per Alitalia tra richieste di tagli al personale, ristrutturazione del debito e nuova strategia commerciale. Nonostante gli annunci del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e del banchiere di Intesa, Gaetano Miccichè, l’offerta definitiva della compagnia emiratina non è arrivata, rispetto ai tempi auspicati dal governo e dalle stesse banche. Ecco comunque qualche dettaglio sulla strategia che Etihad ha in serbo per Alitalia.

IL PIANO ARABO

Etihad ha le idee chiare: il nuovo business sarà quello di occuparsi del lungo raggio verso le Americhe tenendo in caldo alcune opzioni dirette in Giappone e Cina. Alitalia, così, scrive Lucio Cillis su Repubblica di oggi, sarà però penalizzata “sulle rotte di medio raggio europee, perdendo oltre il 20 per cento di quelle oggi esistenti: andranno via almeno 15 A320 per fare spazio ad una decina di macchine per il lungo raggio che rafforzeranno i voli verso Nord e Sud America, con due nuovi collegamenti diretti con la Cina, Fiumicino-Pechino e Malpensa-Shangai, oltre ai Venezia-Tokio e Venezia- New York”.

GLI EFFETTI AL NORD

Nel Nord Italia in particolare si giocherà una guerra serrata – aggiunge Lucio Cillis sul quotidiano la Repubblica di oggi – per riportare sugli aerei “Alihad” i passeggeri che oggi salgono la scaletta degli aeromobili Lufthansa, “chiedendo una mano all’alleata Air Berlin che avrà il compito di drenare viaggiatori da e per Germania e Nord-Est Europa, lasciando ad Alitalia il compito di servire in maniera proficua i Paesi del Mediterraneo”. Il progetto punta — governo permettendo — anche molto su Linate e sulla possibilità di trasformare i voli ormai ridotti al lumicino sulla Roma-Milano, in altrettanti collegamenti verso l’Europa e il Golfo.

Alitalia, tutti i piani anti Lufthansa di Etihad

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