Quando si candidò per la prima volta alla presidenza nel 2016 Trump dichiarò: “Non possiamo continuare a permettere che la Cina violenti il nostro Paese”. L’allora presidente ha cercato di costringere il Dragone ad aumentare in modo significativo i suoi acquisti di prodotti americani e ad apportare modifiche strutturali al suo modello economico a guida statale. Il punto di Ryan Hass, Direttore e senior fellow di politica estera presso il Centro per gli studi sulla politica asiatica del John L. Thornton China Center
Dalla Rivista
La piaga dei pirati nell’autostrada navale di Malacca
Sono molti anni ormai che nello stretto di Malacca vige il fenomeno della pirateria: si tratta di un principio antico e frequente nella zona. Il motivo alla base di tale fenomeno sta nel fatto che la pirateria stessa, svolta in quell’area, offre maggiori garanzie, soprattutto a causa dell’aspetto geografico. L’analisi di Antonino Parisi, Ammiraglio della Marina militare italiana, già ufficiale di Coperta della Marina mercantile, pubblicata sulla rivista Formiche
Ecco il vero dividendo dell'intelligenza artificiale. Scrive Gumina
Il nostro Paese non è solo il più adatto a spingere l’industria ad adottare regole ispirate al suo millenario bagaglio umanistico, ma lo è anche a porsi come ponte tra i luoghi più avanzati del pianeta e le nuove geografie emergenti. In questa prospettiva, giocherà un ruolo essenziale tanto il fertile sostrato di creatività e talenti che potremo mettere a disposizione, quanto la nostra capacità di promuovere e coordinare investimenti su larga scala. Il commento di Andrea Gumina, economista e presidente della Transatlantic-Harmonic Foundation
Qual è il segreto del dominio cinese su auto elettriche e pannelli solari
La Cina è un attore cruciale nell’estrazione e nella lavorazione di terre rare e materie prime critiche, fondamentali per produrre auto elettriche e batterie. La diplomazia tra Usa, Ue e Paesi africani è in fase di intensificazione e dovrà trovare la sua strada. L’Italia, attraverso la presidenza del G7 e il Piano Mattei può ritagliarsi un ruolo di prim’ordine in questa partita. Il punto di Carmine Soprano, economista, docente di Economia dello sviluppo presso l’Università di Roma Tor Vergata e presso la Sioi
Perché l'allargamento dell'Ue è tornato in agenda. L'intervento del commissario Várhelyi
L’adesione all’Ue di dieci nuovi Paesi membri nel 2004, molti dei quali già appartenenti al blocco orientale, ha rappresentato un evento significativo nella storia europea. A venti anni di distanza e con una guerra nel nostro continente, l’allargamento è tornato sul tavolo e in cima all’agenda dei leader europei. L’analisi di Olivér Várhelyi, commissario europeo per l’Allargamento e la politica di vicinato
Le incognite sul futuro della Nato di un (possibile) secondo mandato Trump
Nel suo primo mandato Trump ha spesso sollevato dubbi sulla solidità dell’Alleanza, minacciando di allentarne il livello di coesione, e ha promesso di farlo anche in un eventuale secondo mandato. Tuttavia, un allentamento dell’impegno degli Stati Uniti potrebbe avere l’effetto di rafforzare la coesione europea e di promuovere una maggiore integrazione all’interno dell’Ue in materia di difesa, uno stimolo che in passato è stato trascurato. L’analisi di Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa e dell’Aeronautica militare
Auto elettriche. La Cina avanza, gli Usa studiano i dazi e l’Ue...
L’Ue si trova alle prese con la crescente importanza delle auto di fabbricazione cinese. Le aziende di Pechino hanno guadagnato terreno nei mercati europei, beneficiando di dazi di importazione preferenziali. Nell’ottobre 2023, la Commissione ha avviato un’indagine sui sussidi statali per i veicoli elettrici di produzione cinese, concentrandosi in particolare sulle auto prodotte dalle società cinesi Byd, Saic e Geely. Ecco perché nell’analisi di Erik Brattberg, senior vice president presso Albright Stonebridge Group, e Jacopo Pastorelli, intern presso Albright Stonebridge Group
Ecco come Modi ha cambiato volto all'India. L'analisi di Pant
La diplomazia di Modi sulla scena globale è riuscita a dare il massimo all’aspirazione dell’India di svolgere un ruolo internazionale più ampio e, di conseguenza, la politica estera indiana è riuscita a sfruttare al meglio questo punto di svolta negli affari mondiali. L’analisi di Harsh V. Pant, professore di Relazioni internazionali presso il King’s College di Londra
Così prende vita l'Indo-Mediterraneo. La mappa di Talò
Lavorare con l’India vuol dire affrontare in modo responsabile e intelligente una globalizzazione che non sarà più quella degli scorsi decenni. La priorità chiara devono essere i nostri interessi nazionali, puntando a diversificare le dipendenze economiche con alcuni partner prioritari, rilevanti per dimensioni e anche per affinità. La riflessione di Francesco Maria Talò, Ambasciatore, già rappresentante permanente d’Italia presso la Nato
India, Italia, Indo Pacifico. L'asse geostrategico segnato da Fassino
Se sul piano economico l’Indo-Pacifico è un partner che offre enormi opportunità, i rapporti politici e i loro impatti per la stabilità e la sicurezza della regione e del pianeta sono più complessi. Taiwan è lì a testimoniare i rischi dell’aggressivo espansionismo di Pechino. Così come la Corea del Nord persiste in una politica di riarmo che rappresenta il fattore di destabilizzazione della regione. L’analisi di Piero Fassino, vice presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati