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DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche

Il cambio di passo di Italia e Germania spiegato da Nelli Feroci (Iai)

Non si è ancora riusciti a dare prevedibilità e sistematicità alle relazioni tra Germania e Italia, a differenza di quanto realizzato tra Francia e Germania e tra Italia e Francia. Eppure sono rilevanti le convergenze tra i due Paesi. Uno strumento per regolare questi rapporti potrebbe essere utile sia sul piano bilaterale sia per far avanzare dossier prioritari dell’Ue. L’analisi di Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali (Iai)

Global south, per contare all'Ue occorre politica, proiezione militare e securitaria. Scrive Stefanini

L’Europa dovrebbe essere consapevole di quello che non è. Quando il gioco internazionale si fa duro le leve economiche e regolamentari passano in secondo piano. Non bastano. Occorrono anche politica, proiezione militare e di sicurezza. L’analisi di Stefano Stefanini, senior advisor dell’Ispi e già rappresentante d’Italia alla Nato, apparsa nell’ultimo numero della rivista Formiche

Una integrazione (professionale) per l'Italia

Di Claudio Durigon

Il fenomeno migratorio è una questione europea e non si può più prescindere dall’affrontare seriamente le cause profonde che ne sono alla base. Realizzare politiche di integrazione nel tessuto sociale efficienti e funzionali è una delle più grandi sfide che l’occidente si trova ad affrontare. L’analisi di Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

La strategia europea in Africa, tra ownership e governance. Scrive Del Re

Di Emanuela C. Del Re

Il Sahel è la vera frontiera meridionale dell’Unione europea e mai come in questo momento c’è una grande attenzione verso la regione da parte degli Stati membri. Abbiamo una strategia comune definita nel 2021, in cui il concetto politico ispiratore è la necessità di investire nella governance, nel quadro del nostro principio fondante che è l’ownership, l’appropriazione, ovvero contribuire a far sì che il destino degli africani sia nelle loro mani. L’analisi di Emanuela C. Del Re, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel

Cervelli in fuga e gap europeo che avanza

Tra il 2012 e il 2021 circa un milione di connazionali si è trasferito all’estero. Tra costoro circa 250mila sono risultati laureati in cerca di stipendi più alti di quelli del nostro Paese. All’estero mediamente i nostri medici, ingegneri, specialisti Ict e altri ancora riescono a percepire almeno un terzo di retribuzione in più già per il primo anno e il doppio dopo un quinquennio di lavoro. Il commento di Raffaele Bonanni, già sindacalista e professore straordinario di Diritto del lavoro

Sul fair share, tentativi di protezionismo da parte di Bruxelles?

La strada per uscire dall’impasse sulle infrastrutture tecnologiche passa da tre soluzioni strutturali: industriale, politica e istituzionale. Superare la frammentazione degli operatori europei, che rende insufficienti le economie di scala del settore; allocare lo spettro per le trasmissioni wireless sulla base di beauty contest; smettere di estorcere esorbitanti diritti di licenza che hanno azzoppato per anni i bilanci degli operatori. L’analisi di Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategy alla Sda Bocconi School of management

Butti scrive all'Ue. Ecco la posizione italiana sul fair share

L’idea di una contribution, come molte di quelle che in questi anni hanno fatto drizzare i capelli sull’altra sponda dell’Atlantico, arriva da Bruxelles ed è sostenuta da Thierry Breton e Margrethe Vestager. Proprio a loro arriva la lettera del sottosegretario Butti che chiarisce la posizione italiana. L’analisi di Giorgio Rutelli, direttore responsabile di Formiche.net

Italia in Africa, tra visione e interesse nazionale

Il primo auspicabile risultato della strategia del governo Meloni è quello di un nuovo approccio culturale all’Africa, in grado di superare i numerosi preconcetti ideologici che hanno a lungo ostacolato un dibattito sano, costruttivo e definito per perseguire gli interessi nazionali. Bisogna scardinare il paradigma che per molto tempo ha abbinato la cooperazione allo sfruttamento. Il punto di Nicola Pedde, direttore dell’Institute for global studies e professore di Geopolitica dell’energia

Agricoltura sostenibile, una ricetta italiana. L'intervento del ministro Lollobrigida

Di Francesco Lollobrigida

In molti Paesi, la divaricazione alimentare è già una realtà. Bisogna invertire questa tendenza e riuscire a garantire cibo di qualità e di livello per tutti, assicurando giustizia ed equità. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, ha spiegato l’approccio del governo sulla rivista Formiche 192. Lo pubblichiamo in occasione del Food Systems Summit+2 a Roma

Rilanciamo il multilateralismo alimentare. L'appello di Maurizio Martina

Di Maurizio Martina

Summit come l’Un Food systems Stocktaking moment di Roma possono fare la differenza solo se riescono ad analizzare lo stato dell’arte delle azioni che ogni Paese sta adottando e se valutano con concretezza le azioni pubbliche. Il punto di Maurizio Martina, vice direttore generale della Fao

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