Riformare l’intelligence significa stabilire obiettivi politici precisi da affidare alle strutture che proteggono la sicurezza dello Stato e definire istituti giuridici chiari. Non farlo rischia di consentire il perpetuarsi di abusi e strumentalizzazioni pericolose per la democrazia. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, università di Chieti-Pescara
124/2007
Come funziona l’intelligence italiana? Dieci anni di previsioni e obiettivi raggiunti
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Terrorismo di matrice jihadista, migrazioni di massa e guerra cibernetica. Le minacce di oggi erano state previste dieci anni fa dall'intelligence italiana, che ha saputo sfruttare la meglio la riforma del comparto del 2007 pur negli anni più complessi della storia recente. Il lavoro però non è finito, anzi deve proseguire per un futuro che continua ad apparire denso di…