Nella mia beata ignoranza mi bevo come un cavallo assetato le prediche pressoché quotidiane sulla potenza taumaturgica della competitività, l’ennesima parola magica che nel felpato mondo dell’economia e della politica viene declinata urbi et orbi quale unico rimedio per i mali del nostro tempo: dalla mancanza di lavoro che sta affamando varie generazioni, alla situazione sempre più traballante della finanza…