Un manager russo, arrestato su richiesta della Federazione Russa, è stato scarcerato dalle autorità italiane. Il caso conferma il rischio di abuso della Red Notice e le criticità del sistema di cooperazione internazionale. L’avvocato Di Fiorino: “Perché arrestare qualcuno, se già sappiamo che il ministero della Giustizia chiederà ai giudici di rilasciarlo?”
Enrico Di Fiorino
No all’estradizione in patria. Ad Ancona il giudice dà ragione a un ingegnere cinese
L’uomo si trovava in vacanza a Numana quando è stato arrestato. Dopo quasi due mesi di carcere, la Corte di Appello di Ancona ha rigettato la richiesta di trasferimento in Cina. L’avvocato Di Fiorino: “Il costante abuso dello strumento della Red Notice da parte dei regimi autoritari deve imporre una profonda riflessione sugli strumenti di cooperazione internazionale”
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Se la richiesta è avanzata da Pechino, secondo la Cassazione sussiste “il rischio concreto” di “sottoposizione a trattamenti inumani o degradanti, in quanto plurime fonti internazionali, affidabili, danno atto di sistematiche violazioni dei diritti umani e del tollerato ricorso a forme di tortura”
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Annullata la sentenza della Corte d’appello di Ancona che aveva detto sì alle richieste di Pechino riguardanti un ex manager ricercato per presunti reati economici. Un calvario lungo diversi mesi, durante i quali il fratello in patria è stato sottoposto a “trattamenti inumani e degradanti”. L’avvocato difensore Di Fiorino: “La decisione impone una riflessione sui rapporti Italia-Cina”