Washington e Londra non hanno dubbi: il Cremlino ha sbagliato le valutazioni sulla guerra perché i funzionari hanno temuto di dire la verità al leader. Intanto, a dimostrazione di una ritrovata sintonia tra le agenzie occidentali, salta il capo dell’intelligence militare francese: pesa la gestione del dossier con la sottovalutazione dell’ipotesi invasione