Proxima Fusion, spin-out del prestigioso Istituto Max Planck per la Fisica del Plasma e guidata da due italiani, ha raccolto sette milioni per sviluppare un reattore rivoluzionario. La somma sembra esigua, la scommessa è ambiziosa: lo “stellarator” è (ancora) più complesso da costruire del tokamak ma potrebbe essere più efficace in funzione