L’uscita di scena di Silvio Berlusconi sarà salutare per il fronte moderato e apre spazi per un vero rassemblement in cui Pdl, Udc, Italia Futura, Fermare il Declino, Indipendenti per l’Italia e altre associazioni possano convergere. Ma non sull’Agenda Monti, che va accantonata: serve sviluppo, non più solo rigore e tasse.
Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato non cela soddisfazioni sia per l’esito dell’incontro di Todi che per l’annuncio del leader del Pdl. “Penso che la decisione di Berlusconi fosse per certi versi inevitabile – dice Guerrini in una conversazione con Formiche.net – Una soluzione del genere ritengo che la stesse meditando da tempo. Occorre ora vedere quanto le primarie del Pdl annunciate per il 16 dicembre saranno davvero aperte. Insomma, verificheremo se è il solito film di annunci come ci ha abituati negli ultimi tempi il partito di Berlusconi, oppure se è davvero una realtà. In questo secondo caso, è un bene per tutto il Paese che sia così. A partire dai militanti e dai simpatizzanti di un partito che non ha mai brillato, per usare un eufemismo, per democrazia interna”.
Basta vecchie facce
Guerrini ha però un timore: “Spero che il nuovo corso dichiarato da Berlusconi non sia l’occasione per alcune vecchie facce di poter ereditare la guida di quello che rimane del centrodestra. Questa sì sarebbe davvero una brutta sorpresa”.
Finalmente rimosso l’ostacolo Berlusconi
Eppure il presidente di Confartigianato non nasconde le potenzialità positive del nuovo corso del Pdl: “La dichiarata uscita di scena di Berlusconi apre nuove prospettive indubbiamente per il versante moderato”, dice il presidente di Confartigianato che è tra le associazioni che con il Forum delle organizzazioni di ispirazione cattolica ha dato vita agli incontri di Todi per un nuovo contenitore politico: “Berlusconi era diventato ormai un ostacolo a quello che potenzialmente è il rassemblement moderato e centrista. Di sicuro, ad esempio, con l’ex premier ancora saldo alla guida del Pdl le possibilità di dialogo con l’Udc erano prossime allo zero”.
I protagonisti del rassemblement moderato
Quindi Guerrini, anche dopo l’ultimo incontro di Todi, intravvede una possibilità, quella di “unire le forze moderate e liberali che si ispirano al popolarismo europeo, e che sappiano attrarre i consensi dell’elettorato che si dichiara deluso”. Da Todi, secondo il presidente di Confartigianato, è venuto un auspicio chiaro: “Come ha detto Raffaele Bonanni, non serve mettere vino nuovo in otri vecchie. Perché altrimenti diventa aceto, aggiungo io”. Dopo l’ultimo incontro nella città umbra, le associazioni si candidano a svolgere “un ruolo di aggregazione per esperienze politiche nuove”. “Spero che il Pdl – aggiunge Guerrini – voglia partecipare alla nascita di una formazione politica. Non un nuovo partito, beninteso. Ma a un rassemblement in cui si possano riconoscereanche movimenti come Italia Futura, Fermare il Declino e Indipendenti per l’Italia”.
Agenda Monti? No grazie, ora basta rigore
Quindi avanti tutta per Mario Monti anche nella prossima legislatura? “Un attimo. Io dico: no all’Agenda Monti, sì alla Cultura Monti”. Questa ce la deve spiegare. “E’ semplice. Io auspico che nella prossima legislatura si perpetui la Cultura Monti composta di sobrietà, responsabilità e di competenza. Sull’Agenda Monti, invece, bisogna discutere”. Discutiamone: “Io dico che dopo una giusta fase dedita al contenimento della spesa pubblica, il governo Monti si è fossilizzato su una politica di mero rigore della finanza pubblica che ha acuito la pressione fiscale disincentivando investimenti, consumi e redditi. E’ una politica insostenibile e che non produce risultati positivi. Per questo dico no alla prosecuzione integrale dell’Agenda Monti. Ora serve una politica di sviluppo che attragga investimenti anche esteri e non deprima imprese, famiglie e consumatori”.