Rimandato a settembre. È questo il giudizio tranchant di Giorgio Ambrogioni, presidente di Federmanager, sul governo Monti. A quasi un anno di distanza dal suo insediamento, Formiche.net continua il girotondo di opinioni e analisi sull´esecutivo dei tecnici e dopo i voti ai ministri del presidente della Fondazione Formiche Alberto Brandani, ecco una pagella negativa firmata dal vertice della Federazione nazionale dei dirigenti d´azienda.
Le attese deluse
Secondo Ambrogioni, “sul governo Monti, c´erano delle attese altissime ma altrettanto alta è stata la delusione: da un esecutivo di tecnici e manager ci aspettavamo delle performance, per rimanere nel gergo, profondamente diverse – spiega – è vero, il tempo è stato poco ma dei segnali dovevano pur intravedersi. Noi ad oggi non li vediamo”.
I tagli sbagliati
Ciò che si vede, per il presidente di Federmanager, sono i tagli sulla gente: “Ce ne sono stati tanti e stiamo arrivando a toccare la carne viva – commenta – mentre sui fattori che rendono più difficile fare impresa e impediscono l´arrivo di capitali dall´estero in Italia è stato fatto poco o nulla”. Quali? “La corruzione, un fisco rapace, una burocrazia invasiva, la mancanza di infrastrutture. E anche nella lotta all´evasione, al di là di quattro annunci, sono sempre gli stessi a pagare. Si veda per esempio il problema degli esodati. Si è risolto con i soldi di chi già ha versato i suoi contributi al fisco”, chiarisce Ambrogioni.
Passera superministro poco super
La delusione più forte è nei confronti di Corrado Passera: “Da un superministro come lui la mia categoria si attendeva un segnale forte che non c´è stato”. Chi si salva Ma qualcuno di questo esecutivo si salva? “Meno male che è arrivato Monti. Purtroppo c´è il governo Monti, dico sempre ai miei collaboratori – rivela Ambrogioni – l´uomo Monti ha ridato credibilità a un Paese per questo lo salvo ma sul suo esecutivo non c´è dubbio: assolutamente rimandato a settembre”. Anche se un Monti bis, secondo lui, deve passare solo attraverso una legittimazione popolare: “Questo Paese merita un governo politico, fatto di persone capaci”, conclude.