Fermare il Declino ce la metterà tutta a presentarsi alle prossime elezioni politiche e regionali, ma l’esito non è scontato. E non perché ci sia una franca discussione all’interno del movimento turbo liberista sulle regole non solo etiche per selezionare i candidati. Né sulle alleanze, come dimostra l’intervista a Formiche.net di Riccardo Gallo, uno dei tre coordinatori del movimento nel Lazio. E’ invece lo stesso Oscar Giannino, leader del movimento, a spiegare in un articolo sul sito, le ragioni dello stato di agitazione delle ultime ore.
“Non rientriamo nella fattispecie prevista dalle norme vigenti, che consentono la raccolta di metà delle oltre 120.000 firme, altrimenti prescritte per chi non ha gruppi parlamentari uscenti. Il dimezzamento – spiega il giornalista economico – sarebbe scattato se il decreto di scioglimento (delle Camere, ndr) fosse stato precedente al 6 dicembre. Di conseguenza, attualmente dobbiamo provare comunque a centrare l’obiettivo più impegnativo, e in diverse Regioni implica per noi uno sforzo straordinario, il cui esito – riconosce Giannino – non può attualmente essere considerato certo”.
Giannino però ribadisce i due fronti verso i quali concentrare tutti gli sforzi. “Su tutto per noi deve avere oggi prevalenza il doppio obiettivo della selezione dei candidati, e dell’immediato processo di raccolta delle firme previste”. Ma “visti i problemi inevitabili manifestatisi nella modalità di raccolta candidatura e procedure da seguire per le firme, estendiamo sino a domenica sera il termine che era stato dato entro la sera di oggi a coordinatori e comitati, per la segnalazione candidati”.
“Dovete capire – aggiunge Giannino – che l’apparente illogicità di termini tanto perentori si spiega con il solo fine di portarci avanti, per essere in grado di dedicare alla raccolta delle firme il maggior numero di giorni possibile per non fallire il nostro primo obiettivo: il simbolo del movimento in ogni scheda elettorale”.
L’intellettuale, rispondendo alle critiche di diversi aderenti in merito alla presentazione delle candidature e alla scarsa trasparenza nelle scelte, conferma tutte le difficoltà: “Dalle notizie che ho da molte Regioni e in assenza di novità dal governo, decidere oggi anche primarie – alle quali sono massimamente favorevole, come il più delle opinioni che ho raccolto – significa però aspettare e posporre la raccolta firme, che va fatta sui candidati di ogni singola circoscrizione nel ranking di lista che sarà presente in scheda elettorale. Francamente, mi sembra molto ma molto rischioso. Riflettiamoci qualche ora, purtroppo non molto di più”.
Proprio per far fronte al grande lavoro di questi giorni, Giannino annuncia la costituzione di una “task force temporanea e straordinaria, che durerà solo pochi giorni, con l’incarico di rivedere tutte le procedure e modalità organizzative sin qui seguite. Il suo compito – conclude Giannini – si concluderà con un report e proposte alla direzione e al presidente, nei primi giorni della settimana prossima. A comporla – comunica – sono Boldrin, Cifarelli, Cova e Pasotti”.
Infine un appello: “Poiché su questo tema equivoci e anche malanimo sono corsi tra noi, è il caso di metterseli per sempre alle spalle identificando in concreto e cambiando ciò che va cambiato, per funzionare al meglio con le nostre magre risorse e tempo scarso. Basta personalismi e scontri su questo, lo chiedo a tutti per piacere. Non ne abbiamo il tempo”.