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Perché Susan Rice non sarà la nuova Hillary Clinton

Susan Rice non succederà a Hillary Clinton come prossimo ministro degli esteri Usa. Cosi apre Al Jazeera la propria pagina americana. La pressione dei Repubblicani ha spinto infatti l’attuale rappresentante americana all’Onu a rinunciare a un incarico cui pure teneva molto.

Come scrive la BBC, è stato il furore seguito all’assalto al consolato degli Stati Uniti a Bengazi a segnare la fine delle ambizioni diplomatiche della donna. Per Die Welt sono state le pesanti accuse rivolte alla donna e la rinuncia di Rice alla corsa per il dipartimento di Stato sono anche una dura sconfitta per Barack Obama. Il ruolo dei Repubblicani nel mettere fine alla marcia del diplomatico verso la guida della diplomazia della superpotenza sono sottolineate in modo particolare dal New York Times. Chiamandosi fuori dalla contesa, Rice ha evitato un duro scontro tra amministrazione Usa e opposizione in un momento cruciale della transizione verso il secondo mandato presidenziale e di ricerca di compromesso sulla questione del precipizio fiscale, ridabisce il Nyt.

Il Washington Post riprende le parole della rappresntante Usa alle Nazioni Unite. Secondo Rice la possibile nomina presidenziale non avrebbe impedito al processo di conferma da parte delle differenti istituzioni americane, di “essere lungo, distruttivo e avrebbe comportato un prezzo molto alto” mettendo in secondo piano le priorità di politica internazionale della potenza Usa.


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