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Bloomberg azzanna Grilli

Vittorio Grilli spalle al muro, della sua casa dei Parioli. L’inchiesta di Bloomberg sull’appartamento che il ministro dell’Economia ha acquistato nel 2004 nel quartiere romano lo accusa infatti di pagato metà del valore stimato per la casa, grazie a un mutuo che superava per importo il valore massimo elargibile da una banca in proporzione al valore dell’immobile. E Grilli? Per il ministro si tratterebbe solo di gossip e di notizie infondate.

I dati salienti rivelati da Bloomberg
Ecco il punto. “Il ministro Grilli, nominato dal premier Mario Monti per guidare un intervento in modo da prevenire l’evasione fiscale, ha acquistato una casa di 310 metri da 14 stanze ad un prezzo molto inferiore alla valutazione di mercato e pagata con il mutuo, secondo i dati della transazione del 2004”, scrive Bloomberg.
I documenti firmati da Grilli e compilati per il catasto italiano dimostrano che il ministro “ha pagato 1 milione e 65mila euro per l’appartamento pian terreno con giardino sulla collina del quartiere romano Parioli. Gli archivi del governo mostrano che lui ha ottenuto un mutuo di 1,5 milioni di euro, il 41% in più del prezzo registrato per l‘acquisto”.

Gli sforzi antievasione del ministro

Bloomberg analizza la questione facendo riferimento alle pratiche indicate dal sito della Guardia di Finanza, che dipende dal ministero dell’Economia retto da Grilli: “Secondo quanto si legge sul sito della Guardia di Finanza, le vendite immobiliari italiane riportano spesso un prezzo inferiore a quello corrisposto effettivamente, così da ridurre le tasse da pagare o sviare ai controlli sul riciclaggio. Monti ha scelto Grilli nel novembre del 2011 per rimettere in sesto le finanze italiane. Il giro di vite deciso dal ministro ha incluso ispezioni su yatch e controlli sulle Lamborghini e sulle Ferrari nei resort sciistici di Cortina d’Ampezzo, e Grilli ha aumentato l’esazione delle tasse sull’evasione del 9%, fino a raggiungere i 5,79 miliardi di euro nei primi dieci mesi del 2012 rispetto all’anno precedente”.

La replica di Grilli

Il ministro ha spiegato che la questione dell’acquisto della sua casa “può essere considerato al massimo gossip. Ha poi dichiarato che le affermazioni sul valore dei suoi beni potrebbero interferire con il processo sul suo divorzio da Lisa Lowenstein, che vive a New York”.
“Non è professionale ed è sbagliato criticare gli accordi finanziari relativi all’acquisto di una proprietà senza conoscere niente degli altri aspetti standard di una relazione tipica tra banca e cliente”, ha spiegato Grilli a Bloomberg, aggiungendo di non essere “mai stato coinvolto in operazioni di riciclaggio”.

La disciplina bancaria sui mutui
La banca senese Mps, l’istituto che gli ha prestato i soldi inizialmente, spiega che non concede mutui che superino i prezzi di acquisto. Nel 2004, Mps ha offerto presiti fino al 95% di un acquisto. Intesa Sanpaolo, la seconda banca italiana, ha elargito il prestito fino al 2010.
La regolamentazione bancaria italiana limita l’importo del mutuo all’80% del valore della casa a meno che il mutuatario non accetti un collaterale, che porta il tetto massimo a non più del 100%, secondo la Banca d’Italia.
Ma secondo la Guardia di Finanza, far risultare un pagamento inferiore per la vendita di una casa non necessariamente riduce le tasse, in parte perché quelle sulla proprietà si basano su un ruolo delle imposte generalmente inferiore ai valori di mercato. Allo stesso tempo, “l’unico comportamento legittimo e corretto è dichiarare la somma per intero nei documenti di vendita”.

La valutazione dell’appartamento
Ma secondo Bloomberg le transazioni sarebbero state diffuse con dati strani. Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare dell’Istituto Nonisma basato a Bologna, spiega che gli acquirenti a volte si accordano per pagare extra una quota del dovuto in modo da ottenere uno sconto. Dondi prosegue: “Questi pagamenti a margine possono permettere all’acquirente di incanalare fondi non dichiarati precedentemente in una proprietà. Per le proprietà di lusso nei Parioli, il prezzo dichiarato era di 7,340 euro per metro quadrato, secondo Nomisma. Il prezzo dichiarato da Grilli è stato meno della metà del previsto”, conclude.
Il venditore della casa è Massimo Tosato, vice presidente della fund manager Schroders Plc (SDR) di Londra e membro del board of overseers della Columbia Business School a New York.

“Grilli – riporta Bloomberg – ha spiegato che è sbagliato speculare sul valore del 2004 senza considerare lo stato e le condizioni della casa. Il ministro ha evidenziato che si trattava di una casa pian terreno che aveva bisogno di una ristrutturazione vera e propria per riportarla ad essere abitabile. Ma secondo Raffaele De Paola, agente all’agenzia immobiliare Tecnocasa dei Parioli, nonostante l’appartamento necessitasse di una ristrutturazione totale, quel prezzo è stato comunque basso, e il valore dell’appartamento nel 2004 era di 2 milioni di euro”.

Le proprietà dichiarate da Grilli sul sito del Tesoro
“L’appartamento è uno dei pochi beni che Grilli ha dichiarato sul sito del dipartimento del Tesoro. Ha detto di avere un’assicurazione sulla vita e tre automobili, una Rover del 2009, una jaguar del 1994 e una Volkswagen del 1975, ed una barca di 9,6 metri”, conclude Bloomberg.


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