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Chi è Hagel, il sostituto di Panetta al Pentagono

Sarà il primo veterano del Vietnam con tanto di medaglia al valore a guidare il Pentagono, uno dei maggiori centri di potere dello Stato americano.

Chuck Hagel, l’ex senatore repubblicano del Nebraska, 66 anni, ha una storia politica molto particolare, in cui spesso la sua voce è stata coraggiosamente fuori dal coro.

Forse proprio per questo Barack Obama lo nominerà tra una manciata di ore Segretario alla Difesa, al posto di Leon Panetta, sfidando veti e proteste da destra e da sinistra.

Molti, tra i suoi ex colleghi repubblicani, non gli hanno ancora perdonato il fatto di aver votato contro la guerra in Iraq, promossa dal presidente dell’epoca George W. Bush.

Un rancore ancore vivo, tanto che il numero due del partito al Senato, John Cornyn, il ‘whip’ del gruppo, cioè quello che con la metaforica ‘frusta’ spinge i suoi colleghi al voto, ha gia’ annunciato il suo veto.

Tanti altri, sempre dentro il Grand Old Party, non hanno dimenticato quando Hagel disse, era il 2006, che la “lobby ebraica” aveva intimidito molti eletti al Congresso.

All’epoca le più grandi associazioni ebraiche lo accusarono di essere un nemico di Israele. Ma Hagel piace poco anche all’ala più progressista del partito democratico, non solo perche’ ex repubblicano, ma anche per alcune sue uscite decisamente omofobe.

Quattordici anni si oppose alla nomina di un ambasciatore in Lussemburgo, sostenendo che un individuo “apertamente gay” non meritava quell’incarico.

Niente male, per un leader che è chiamato a lavorare con Barack Obama, il presidente che tra le polemiche ha messo al bando del controverso principio ‘don’t ask, don’t tell’, in modo da permettere ai gay con le stellette di non doversi nascondere più.

Prima di Natale, fece marcia indietro: “Chiedo scusa, fu un commento privo di sensibilita’”, ma senza convincere più di tanto.

Tuttavia sembra essere bastato, visto che Obama, costretto a rinunciare a Susan Rice al Dipartimento di Stato, stavolta tira dritto, scegliendoHagel come figura simbolo della sua politica bipartisan, il perno di un ‘teams of rivals’, cosi’ come un altro presidente, avvocato e parlamentare di Chicago, Abraham Lincoln, chiamava il patto di governo con alcuni suoi ex rivali.


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