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Gli Emergenti mettono il turbo nel mercato auto

Lo slogan “Das Auto” che immagina l’auto per eccellenza tedesca è a rischio. “La macchina” del futuro sembra infatti dover parlare tutt’altre lingue e riassetta scelte d’investimento, gusti e strategie di marketing.

Secondo uno studio della società di consulenza Kpmg, i mercati emergenti svolgeranno un ruolo sempre più importante in futuro e questo porterà come risultato una modifica del peso dei diversi costruttori. Il 2013 sarà ad esempio l’anno del record della Cina sull’Europa quanto a produzione di auto, con 19,6 milioni contro 18,3 milioni di veicoli prodotti. Non solo sulle vendite, anche il predominio sulla produzione passa dunque in mano cinese.

Le aspettative dei manager del settore

I Paesi emergenti saranno sempre più importanti per il settore. L’86% dei 200 responsabili del settore auto interrogati da Kpmg “prevede un aumento della forza dei mercati dell’auto nell’area Bric (Brasile, Russia, India e Cina). Il 60% dei manager intende aumentare gli investimenti in questi mercati, che potrebbero rappresentare il 50% della domanda mondiale nel 2018″.

Cambio di mercati, cambio di gusti

Secondo la società di consulenza questa tendenza non è una novità, ma per la prima volta c’è la convinzione che “saranno i consumatori dei Bric che definiranno la vettura che sarà costruita per tutto il pianeta e non più i gusti dei consumatori nordamericani o europei”. Il risultato è che le vetture saranno così concepite sempre più per le megalopoli dei Paesi emergenti con significative conseguenze sui costruttori.

Addio al predominio occidentale nell’automotive

Alla domanda sulle prospettive di guadagni di quote di mercato nei prossimi 5 anni, i manager si aspettano infatti solo due gruppi occidentali (Bmw e Volskwagen) tra i primi dieci rispetto a quattro cinesi (Baic, Saic, Faw e Geely), un coreano (Hyundai/Kia) e un indiano (Tata).

Le mosse delle tedesche Bmw e Volkswagen

La tedesca Bmw, che controlla anche Rolls Royce, è il principale produttore mondiale di auto di lusso, davanti all’eterno rivale Daimler, titolare dei marchi Mercedes-Benz e Maybach. Entrambi i gruppi godono di ottima posizione sia in Cina che negli Usa e proprio Daimler, secondo la stampa tedesca, si prepara ad accogliere investitori cinesi. Norbert Reithofer, ad di Bmw, ha comunque spiegato di aspettarsi un 2013 difficile.

Volkswagen sarebbe invece premiata dal fatto che il Celeste Impero è diventato ormai il primo mercato mondiale per il gruppo. Proprio in Cina, poi, la Casa tedesca prevede di terminare entro l’anno la costruzione di 2 nuove fabbriche, portando la propria produzione cinese a 3 milioni di veicoli entro il 2014, secondo i piani annunciati dal numero uno di Wolfsburg, Martin Winterkorn. Volkswagen, inoltre, è titolare di un marchio premium come Audi e di icone del lusso come Porsche, Bentley e Bugatti.

Un export al contrario

Ma non sono solo le case occidentali a guardarsi intorno. Secondo lo studio, infatti, i costruttori dei Bric si preparano ad aumentare sensibilmente l’export nei prossimi 3-5 anni installando capacità industriali in ciascuna delle zone di libero scambio: il 39% punta sul Messico come testa di ponte al mercato americano e il 70% sull’Europa dell’Est per entrare in Europa.

Ingegneri a lavoro in funzione dei nuovi mercati

A dover essere riviste in funzione dei nuovi mercati per l’automotive saranno anche le tecnologie. Dalla ricerca emerge che più della metà dei manager interrogati ritiene che l’ottimizzazione dei motori termici tradizionali offra il maggiore potenziale di efficacia nei prossimi 5-10 anni e che l’ibrido sia un’alternativa più interessante rispetto all’elettrico.


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