Oggi il Corriere della Sera e Il Secolo XIX hanno svelato alcuni finanziatori dell’associazione Italia Futura fondata da Luca Cordero di Montezemolo che si è trasformata nel tempo in movimento politico per fornire anche uomini e risorse alla lista montiana Scelta Civica.
Quelli che hanno già dimostrato un interesse tangibile, nel recente passato, sono parecchi, ha scritto il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli: nell’elenco compare Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Diego Della Valle (Tod’s), Fabrizio Di Amato (Tecnimont), Sergio Dompè (farmaceutica), Lupo Rattazzi, famiglia Agnelli (Exor), Alberto Galassi (ad di Piaggio Aero), Flavio Repetto (gruppo Elah Dufour), Francesco Merloni (termosanitari), Claudio de Eccher (Rizzani de Eccher, ponti e metropolitane), Carlo D’Asaro Biondo (Google, presidente Europa Sud e Africa, country manager per l’Italia), l’imprenditore Paolo Fassa, Pietro Salini (costruzioni), Benito Benedini (ex presidente Assolombarda).
Tutto lecito e legittimo, anzi confortante, per lo stato di salute della politica e della società civile. Sia i privati che contribuiscono alle spese di partiti vecchi e nuovi, sia esponenti dell’associazionismo culturale e politico che si candidano in campagna elettorale.
Dal quartier generale montian-montezemoliano, interpellato da Formiche.net, si tiene a precisare che i finanziamenti riguardavano Italia Futura e non Scelta Civica.
Comunque, per il premier, le notizie e le indiscrezioni di oggi potrebbero fornire l’occasione per un ulteriore passo in avanti verso quella trasparenza che lo stesso Monti ha voluto stabilire nel codice Bondi che i candidati della Scelta Civica devono controfirmare. Nel Codice Bondi c’è ad esempio anche la previsione di indicare tutti i finanziamenti ricevuti, diretti e indiretti, da chi si presenta in lista.
Però la trasparenza invocata e obbligata del Codice Bondi dovrebbe essere estesa anche ai contributi ricevuti dalle associazioni, come Italia Futura, che hanno dato vita insieme con altri al movimento montiano.
E’ utile che dalla stessa Italia Futura, che non si è risparmiata nel fare le pulci ai partiti, si chiarisca del tutto la questione dei finanziamenti, per evitare magari potenziali speculazioni giornalistiche. Anche perché Italia Futura, come detto, ha contribuito a dar vita a Scelta Civica (tanto, ad esempio, che il sito di Scelta Civica fa riferimento all’associazione montezemoliana) e che, come ricordato, il Codice Bondi prevede di indicare anche i contributi indiretti ai candidati montiani.
L’austera serietà del professore bocconiano consiglierà di sicuro anche di non tergiversare nel compiere un ulteriore passo verso la chiarezza e la trasparenza. Magari rendendo pubblici atto costitutivo, struttura e governance di Scelta Civica.