Negli scorsi giorni Formiche.net ha rimarcato l’equilibrio con cui il candidato premier di Pd e Sel, Pierluigi Bersani, ha affrontato la questione fiscale evitando di rincorrere promesse di riduzioni tributarie tanto facili da sbandierare tanto difficili da attuare viste le condizioni della finanza pubblica.
Ma con la stessa franchezza, oggi, Formiche.net non può esimersi di notare come le ultime dichiarazioni sugli F35 di Bersani denotano o un mero fine elettoralistico o, peggio, una preoccupante idea dei rapporti internazionali e di alleanza con gli Stati Uniti.
Dire che “nell’ambito delle spese militari bisogna assolutamente rivedere il nostro impegno per gli F35″ e aggiungere che “la nostra priorità non sono i caccia, la nostra priorità è il lavoro”, può scaldare gli animi di militanti vecchi e nuovi ma può anche indurre a qualche legittimo e preoccupato interrogativo.
Un partito che può conquistare il 55% della Camera con meno del 40% dei voti può tacere sulla iniziativa di un governatore di centrosinistra, come quello siciliano, Rosario Crocetta, che sospende la realizzazione di un sistema satellitare del dipartimento della Difesa Usa che è strategico anche per l’Italia?
E può, con una battuta in campagna elettorale, contestare un progetto come quello degli F-35 che ha risvolti economici e diplomatici rilevanti per l’Italia?
Ci dispiacerebbe se il segretario del Pd dovesse essere considerato (anche lui) unfit to lead Italy.