Non bastava sostenere i No-Tav. Ora il Movimento 5 Stelle ha scelto un altro No da cavalcare. E per questo punta sulla Sicilia e sullo strategico sistema satellitare in via di realizzazione chiamato Muos. Le proteste che cercano di assecondare la decisione della Regione Sicilia di sospendere l’installazione del sistema dimostrano anche, come commentato di recente da Formiche.net, il caos misto a ignoranza istituzionale dell’Italia per una costruzione prettamente strategica.
Partecipata riunione della Commissione Ambiente dell’Ars, stamane in trasferta a Niscemi, dopo l’approvazione due settimane fa da parte dell’Assemblea della mozione No-Muos. Hanno risposto alla chiamata attivisti e associazioni da sempre contrari alla realizzazione del sistema di comunicazione satellitare americano.
A guidare i lavori il presidente della Commissione, deputato del Movimento Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, che ha spiegato di volere “ad andare oltre al provvedimento di sospensione annunciato dal presidente della Regione Rosario Crocetta“, per puntare alla revoca definitiva di tutte le autorizzazioni all’impianto. “La sospensione temporanea è già una grandissima cosa – dice Trizzino – ma si può e si deve puntare al bersaglio grosso: lo stop definitivo”. All’incontro sono presenti anche esperti che hanno seguito da vicino la situazione: docenti del Politecnico di Torino.
“Le emissioni di questa stazione andrebbero a sommarsi alle emissioni che questa base ha già e sono emissioni già molto forti”, ha detto il fisico Massimo Coraddu, del Dipartimento di Energetica del Politecnico di Torino, invitato dalla commissione a riferire sugli effetti che potrebbe avere il Muos sulla salute della popolazione e sull’ambiente. “Indubbiamente – ha spiegato il docente – il Muos comporta dei rischi perché chi abita nelle vicinanze subisce un irradiamento superiore a quello che un essere umano può subire stando continuamente nella zona. Rischia di contrarre nel tempo delle malattie tipiche che si riscontrano quando si vivi vicino a delle stazioni radio. Fra le malattie più ricorrenti, vi sono varie forme di leucemie. Quando non ci sono le condizioni le stazioni radio civili o militari non andrebbero realizzate e questo è uno di quei casi in cui le condizioni non ci sono perche’ gia’ le emissioni in quella zona sono eccessive. Non si puo’ andare ad aggiungere un altro strumento che aumenta ancora queste emissioni”.