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La disfida Grillo-Ingroia

Ai tempi dell’antipolitica, accade che la peggior offesa per un leader di partito sia essere definito “politico”. Così, dopo una prima fase di corteggiamento respinto, Beppe Grillo e Antonio Ingroia sono impegnati da qualche tempo in una battaglia per aggiudicarsi il titolo di vera “novità” di questa campagna elettorale e soprattutto il premio che porta in dote questa vittoria e cioè il voto dei delusi e dei arrabbiati contesi tra i due movimenti.

Alla campagna messa in campo dal Movimento Cinque Stelle contro l’ex pm, definito “bidone aspiratutto” per la composizione delle liste elettorali e “foglia di fico” per l’aver riciclato vecchi partiti nel suo Tsunami tour da Grillo e messo sotto accusa da alcuni post sul blog del comico, risponde oggi in tv il leader di Rivoluzione civile.

Ospite di Unomattina su Rai 1, Ingroia ha difeso il suo movimento: “Nessuna zattera o paracadute, siamo una cosa nuova, per la prima volta in lista uomini e donne della società civile che non hanno mai fatto politica”. E poi si è scagliato direttamente contro Grillo: “ce l’ha con noi perché ha avuto un’emorragia di voti a nostro favore, fa campagna elettorale, è diventato un politico di professione”.

In effetti, nei sondaggi dei giorni scorsi mentre il M5S appariva in affanno (ora invece è in risalita), Ingroia guadagnava punti su punti. Strappandoli sì ai grillini ma anche alla coalizione di centro-sinistra che infatti non l’aveva presa bene. Ne sono nati continui screzi tra Nichi Vendola, Pierluigi Bersani e l’ex magistrato. A sorridere e tifare per l’ex pm c’è il Pdl che sentitamente ringrazia: la corsa del pm detestato dalla destra berlusconiana, aiuta la destra berlusconiana a vincere.



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