Da Roma a Milano ricorrono iniziative atte a promuovere, per la prossima legislatura, la maggiore rappresentanza femminile ai vertici delle Istituzioni.
Roma– 50 associazioni hanno presentato, presso la Camera dei Deputati, l’agenda per la democrazia paritaria cui hanno aderito numerose candidate al Parlamento.
Milano– l’Ordine degli Avvocati ha patrocinato il convegno, coordinato dall’avvocato milanese Ileana Alesso, dal titolo “Innovazione, merito e pubblica amministrazione”, volto a testimoniare la scarsa presenza delle donne nei posti “chiave” dell’avvocatura e dei palazzi di giustizia.
Nella passata legislatura le parlamentari erano al 18%, al Senato, e al 21% alla Camera; mentre con le prossime votazioni del 24-25 febbraio s’ipotizza un incremento di donne parlamentari, valutate intorno al 30%. Facilmente, nella prossima Legislatura, ci sarà una presenza femminile superiore a quella dell’Assemblea francese che ha la quota “rosa” al 27% e prossima al 32% di donne del Bundestag tedesco.
Un passo avanti è stato fatto dal Governo Monti, che ha scelto, per la prima volta, come Guardasigilli, una donna: l’avvocato civilista Paola Severino, nominata per merito e non per appartenenza politica. Nonostante questo successo, sono pochissime le donne presenti agli alti livelli della magistratura e dell’avvocatura. Le presidenze più importanti sono andate finora agli uomini, alla Corte Costituzionale su 15 componenti c’è soltanto una donna, la costituzionalista Marta Cartabia, la terza donna dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle a diventare giudice costituzionale.
Alla Corte di Cassazione nel Consiglio direttivo composto da 13 consiglieri ci sono 4 donne: Gabriella Coletti, Adelaide Amendola, Irene Tricomi, Immacolata Zeno. Alla Corte dei Conti su 4 procuratori generali, c’è una donna: Maria Teresa Arganelli. Mentre, al Consiglio Superiore della Magistratura tra i membri togati ci sono 2 donne Giuseppina Casella, Giovanna Di Rosa, su 16 componenti; mentre tra gli 8 membri laici eletti dal Parlamento non compare alcuna presenza femminile.
Nell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), con l’unica eccezione di Elena Paciotti, rieletta due volte dal 1994 al 1998, il mandato di Presidente e Segretario generale è sempre stato assegnato ad uomini; ma, a riprova della crescente presenza di donne magistrato, nell’ultimo Comitato Direttivo Centrale su 36 membri eletti, 15 sono donne (42%).
Le cose vanno peggio, per una democrazia paritaria di genere nell’organismo unitario di rappresentanza dell’avvocatura italiana, nonostante il 48% della professione forense sia in mano alle donne; sono uomini 24 su 26 componenti del Consiglio Nazionale Forense, comprese la presidenza e le due vice presidenze. Uniche donne elette nel Consiglio Nazionale Forense: Carla Broccardo e Susanna Pisano. Alla Cassa Forense, composta da 80 delegati, le donne sono poche: solo dieci componenti e con un solo componente nel Consiglio di Amministrazione. Ancora, nei consigli dei 165 ordini territoriali: sono state elette 517 consigliere (26%) su un totale di 2.097. Cifra poco notevole, ma, a giudicare dal profilo di cui sopra, è “abbastanza”.
Negli Stati Uniti la potente lobby del National Association of Women Lawyers (NAWL), dal 1899, si dedica a promuovere e tutelare gli interessi delle donne avvocato, sia in ambito professionale sia sociale. Interessante il sondaggio NAWL pubblicato su The Global Legal Post
Sebbene in Italia si assista, da anni, ad un’elevata femminilizzazione della professione, con un’avvocatessa su quattro sia titolare (imprenditrice) di uno studio legale; nei grandi studi legali le donne fanno fatica a arrivare posizioni di rilievo.
Ad esempio, tra gli studi legali presenti nella Classifica TopLegal 20, Hogan Lovells è l’unica law firm ad avere una donna managing partner. Fulvia Astolfi, esperta di diritto tributario internazionale, guida la sede di Roma. Tra i soci di Hogan Lovells compaiono 4 donne: oltre a Fulvia Astolfi, troviamo Leah Dunlop, responsabile della practice area di Corporate/ M&A, Francesca Rolla, a capo del team di Litigation & Arbitration di Milano e Francesca Angeloni, a capo del team di Diritto Amministrativo.
Link: Report Barometro “Rappresentanza femminile nelle istituzioni italiane 2013”