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La diplomazia del cricket tra India e Pakistan

Quattro vittime tra i militari in cinque giorni negli scontri tra truppe indiane e pachistane lungo il confine conteso in Kashmir. Un soldato pakistano è stato ucciso dalle truppe indiane che avrebbero aperto il fuoco senza essere state provocate, ha denunciato l’esercito di Islamabad. Martedì è stata invece New Delhi a denunciare l’uccisione di due soldati i cui cadaveri sono stati mutilati. Mentre domenica gli scontri a fuoco erano costati la vita a un altro soldato pakistano.

Le tensioni stanno mettendo alla prova il cessate-il-fuoco in vigore dal 2003 e che, secondo quanto riporta la stampa indiana, sarebbero il risultato di un episodio di poco rilievo. Lo scorso settembre una donna di 70 anni sarebbe riuscita ad attraversare la linea di controllo tra i due Paesi per andare dal figlio che vive nella parte pakistana del confine senza essere fermata, scrive The Hindu.

La vicenda ha spinto la parte indiana a ordinare la costruzione di nuovi posti di guardia considerati una violazione del cessate-il-fuoco, seguita prima da proteste verbali e poi dal fuoco. Domenica ad esasperare gli eventi, riporta il Daily News and Analysis, è stato l’ordine di attacco di un comandante indiano. I due governi continuano tuttavia a rinfacciarsi la responsabilità.

Gli Stati Uniti mercoledì hanno esortato le due potenze nucleari alla calma. John Duerden su The Diplomat ricorda tuttavia come, nonostante gli scontri, proprio in questo inizio dell’anno abbia dimostrato di essere ancora utile e funzionare bene la cosiddetta “democrazia del cricket”. Per la prima volta dagli attacchi di Mumbai del 2008 i cui responsabili, è opinione di New Delhi, possono vantare sostegno in settori dei servizi segreti di Islamabad, le due squadre si sono sfidate sui campi di uno dei due Paesi.

I pakistani sono tornati a casa da eroi dopo aver vinto la serie di tre incontri per 2-1. Oltre il risultato, scrive Duerden, il fattore importante sono le trattative per portare la nazionale indiana in Pakistan dove non gioca dal 2006, sebbene problemi di sicurezza potrebbero far saltare tutto. Per il futuro delle relazioni nella regione, continua, alla diplomazia del cricket dovrebbero tuttavia essere date maggiori opportunità di successo.



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