Al momento si tratta soltanto di un piano di cui si dovrà dimostrare la riuscita. La Foxconn si prepara a dare uno scossone al mondo del lavoro cinese. Secondo il Financial Times, la società taiwanese, maggiore produttore al mondo di componentistica elettronica, si prepara a un voto vero nella scelta dei rappresentati sindacali. Si tratterebbe della prima volta per una grande azienda nella Repubblica popolare dove le organizzazioni dei lavoratori sono tradizionalmente legate alla dirigenza e ai governi locali.
“L’elezione del presidente e dei 20 membri del comitato Foxconn della federazione dei sindacati si terranno ogni cinque anni a scrutinio segreto, ha spiegato la stessa azienda rispondendo al quotidiano londinese. La nuova rappresentanza sarà invece composta da almeno 18mila consigli di fabbrica in teoria autonomi e dove ampio spazio dovrebbe essere lasciato agli operai della catena di montaggio.
Il colosso taiwanese noto per assemblare telefonini, tablet e console dei principali marchi globali era finito sotto osservazione per la serie di suicidi tra i dipendenti e per le denunce sulle condizioni di lavoro all’interno degli impianti nella Cina continentale. La risposta alle critiche fu il permesso perla Fair Labor Association di condurre ispezioni negli stabilimenti. Proprio le carenze sindacali sono stati uno dei punti toccati dai controlli.
Trascorso il capodanno cinese la Foxconn sostenuta dalla Fla inizierà corsi per preparare i futuri rappresentati dei lavoratori e il voto. Considerato che i comitati si sono occupati poco delle esigenze dei dipendenti facendo spesso gli interessi della dirigenza, i lavoratori, soprattutto quelli più giovani sanno infatti poco di cosa veramente dovrebbe fare un sindacato.