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Gli effetti sull’economia reale del pompaggio monetario di Pechino

Il Dragone non ha intenzione di rallentare la sua corsa. E per respirare a pieni polmoni, Pechino sa quanto è importante ossigenare il sistema bancario nazionale, e, attraverso questo, il mondo produttivo. Ed ecco che i nuovi prestiti accodati alle imprese dalle banche cinesi sono più che raddoppiati in gennaio.

Durante il mese gli istituti hanno accordato alle aziende circa 1007 miliardi di yuan (120,4 miliardi di euro) di nuovi prestiti contro 453,3 miliardi di yuan del dicembre 2012. I finanziamenti complessi all’economia, imprese e privati, ammontano a circa 2540 miliardi di yuan (303,7 miliardi di euro) in gennaio contro 1630 miliardi di yuan di dicembre.

Ma quello di inizio 2013, c’è da scommetterci, non sarà un record. L’immissione di liquidità nel mercato decisa negli scorsi giorni dalla Banca centrale cinese doperà ancora di più il sistema creditizio nazionale. La ripresa di Pechino non può fermarsi ora, con la lieve ripresa anche in territorio americano. Costi quel che costi.



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