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Le previsioni del Tesoro sull’Italia e sul mondo

Il colpo di coda del 2012 è pesante. E l’Italia non è l’unico Paese a registrare una contrazione forte del Pil nel quarto trimestre del 2012. La produzione industriale ha visto infatti un calo brusco in tutta l’Eurozona. La luce, e con essa le speranze, arriva quindi dallo scenario mondiale, con un miglioramento che coinvolge anche l’economia statunitense. E’ quanto si legge nel report settimanale a cura degli economisti del ministero dell’Economia e delle Finanze inviato ai principali esponenti del governo e delle istituzioni.

La pesante contrazione del Pil italiano nella fine del 2012

Sulla base della stima preliminare, nel quarto trimestre del 2012 il Pil italiano è diminuito significativamente (-0,9% rispetto al terzo trimestre dal calo dello -0,2%  del terzo rispetto al secondo) e per il sesto trimestre consecutivo, come conseguenza di una flessione del valore aggiunto in tutti i principali settori d’attività (agricoltura, industria e servizi). Il dato del quarto trimestre 2012 ha determinato una flessione annua del Pil del -2,2%. Nel primo trimestre del 2013 proseguirebbe la fase di caduta dei livelli generali d’attività, ma ad un ritmo meno marcato. Secondo le più recenti previsioni raccolte da Consensus Economics, nell’anno in corso l’economia italiana dovrebbe registrare una variazione del Pil pari a –0,9% rispetto al 2012, per poi tornare su valori di crescita lievemente positivi nel 2014 (0,6% rispetto al 2013).

Sulla base dei dati di commercio estero, in dicembre le importazioni sono aumentate (1,3% rispetto a novembre) mentre le esportazioni hanno segnato una lieve flessione (-0,5% in confronto al mese precedente). Conseguentemente, il surplus commerciale è diminuito a 1,7 miliardi di euro (da un avanzo di 2,3 miliardi di novembre). In sintesi, la recessione si è intensificata alla fine dello scorso anno, mentre nel primo scorcio dell’anno corrente sembrano emergere segnali meno negativi.

Il forte calo dell’attività europea nel quarto trimestre del 2012

Nel quarto trimestre del 2012 il Pil d’area è diminuito (-0,6% rispetto al terzo trimestre) oltre le attese di mercato e per il terzo trimestre consecutivo. Un segnale moderatamente positivo sul ciclo viene dalla produzione industriale d’area che in dicembre è aumentata (0,7% rispetto a novembre) oltre le attese di mercato, dopo tre flessioni mensili consecutive. Si segnala l’allargarsi della recessione alla Germania (-0,6% rispetto al settembre 2012), come conseguenza del calo delle esportazioni nette e degli investimenti in macchinari e attrezzature. Anche in Francia il Pil è diminuito (-0,3% rispetto al settembre 2012) a causa della flessione degli investimenti, che ha più che compensato il moderato recupero delle altre componenti di domanda. Consensus Economics stima per l’area dell’euro una lieve flessione del Pil nel 2013 (-0,2% rispetto al 2012) ed una crescita moderata nel 2014 (1,0% rispetto al 2013).

Migliorano le prospettive dell’economia su scala globale

In dicembre il leading indicator Ocse è aumentato per il quarto mese consecutivo (0,11% rispetto a novembre). Nonostante il persistere di differenze a livello geografico, i segnali di miglioramento delle prospettive sono diffusi alla maggior parte delle principali economie mondiali. Sulla base delle stime di Consensus Economics, nel 2013 il Pil mondiale dovrebbe registrare una crescita del 2,6% rispetto al 2013. Nel Regno Unito in gennaio le vendite al dettaglio sono inaspettatamente diminuite (-0,6% rispetto a dicembre 2012) per il secondo mese consecutivo. Negli Stati Uniti la produzione industriale in gennaio, inaspettatamente, è lievemente diminuita (-0,1% rispetto a dicembre) dopo due incrementi consecutivi, ma in gennaio le vendite al dettaglio sono cresciute del 0,1% rispetto a dicembre.

Nel complesso, nonostante alcuni indicatori abbiano segnalato dinamiche peggiori del previsto, prosegue la fase di recupero del quadro nelle principali economie extra-europee.


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