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Sarà il voto tedesco a influenzare davvero lo spread

mercati

Le elezioni italiane, verosimilmente, non creeranno problemi insormontabili ai mercati, ma un aumento di volatilità è probabile. Per l’Italia saranno più decisive le elezioni tedesche di settembre. Al momento c’è un distacco di 19 punti tra la Cdu e la Spd. Se andrà avanti così, dopo il voto la Merkel farà quello che vorrà e lo farà con chi vorrà. Il problema è che non è molto chiaro se userà la sua forza per accelerare l’integrazione europea o, al contrario, per tornare a premere sugli altri Paesi dell’Eurozona perché riprendano la pratica ascetica dell’austerità e tornino ad avvicinarsi a quel pareggio di bilancio dal quale di fatto stanno, da qualche mese, di nuovo allontanandosi.

Il dibattito tedesco sull’unione fiscale

Mentre in Italia si discute di Europa in termini ideologici, vaghi e astratti, in Germania si continuano a pubblicare studi che cercano di quantificare e dettagliare le risorse tedesche da destinare ai trasferimenti al resto dell’Eurozona nell’ipotesi di un’unione fiscale. Il dibattito è costante, le posizioni sono divise. I toni relativamente calmi, in ogni caso, non dureranno a lungo.

I tagli alla spesa in Usa

All’orizzonte si profilano anche i tagli automatici alla spesa che scatteranno in America dal 27 marzo. I mercati hanno manifestato finora un atteggiamento di sufficienza rispetto a questa scadenza. Contano sul fatto che un compromesso dell’ultima ora venga trovato anche questa volta, ma è molto improbabile che non emerga a un certo punto un po’ di paura. David Kostin di Goldman Sachs fa notare che la crisi del debt ceiling del 2011, cui tutti arrivarono impreparati, costò al mercato il 17%. Il fiscal cliff, al quale ci siamo tutti preparati per un anno, ha prodotto un danno del 7%. Il sequester potrebbe produrre guasti ancora più modesti, che Kostin ipotizza ragionevolmente intorno al 5%. In pratica l’SP 500, arrivato due giorni fa a 1531, fermerebbe la sua discesa a 1450.

Le prospettive monetarie

La correzione di borse e greggio darà, nelle prossime settimane, un certo sostegno a Treasuries e Bund. L’euro sarà da calmo a leggermente debole. Per un Weidmann che dice che questi livelli vanno benissimo c’è un Noyer che afferma in francese che l’euro ben difficilmente si rafforzerà. I due, a ben vedere, non dicono cose molto diverse. Consigliamo di non preoccuparsi più del necessario per le minute del Fomc della Fed. Le voci che si esprimono a favore di una possibile riduzione degli importi del Quantitative easing hanno nel Fomc e nei verbali una specie di diritto di tribuna e lo usano ogni volta che ne hanno la possibilità. Il comando della Fed resta tuttavia saldamente nelle mani delle colombe.

Lo scenario post-elettorale italiano

Anche sul voto italiano sarà bene avere un certo distacco. In fondo le uniche alternative sono una coalizione a due o una coalizione a tre. Ricordiamo anche che la Merkel, in questa fase, non ha nessun interesse a rendere di nuovo incandescente la nostra crisi.

Sintesi di un articolo che si può leggere qui.



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