Cara Merkel e cari amici tedeschi, adesso basta con l’austerità da esportare: anche voi ora dovete contribuire a risollevare l’economia europea ricordandovi di essere quella virtuosa locomotiva economica che ora però non traina più gli altri Paesi europei.
Non sono le parole precise pronunciate da Giorgio Napolitano in Germania, ma è il messaggio politico ed economico implicito che si trae dal discorso del presidente della Repubblica. Un secondo, sonoro rabbuffo del capo dello Stato italiano dopo l’annullamento dell’incontro con il candidato cancelliere socialdemocratico Peer Steinbrueck che aveva ironizzato sull’esito del risultato elettorale in particolare sulla figura di Grillo.
Le parole di Napolitano
Dalla Germania arrivi un impulso alla crescita. E’ quanto si è augurato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante una lecture sull’Europa all’università Humboldt di Berlino.
Se è vero che siamo “tutti nella stessa barca” e che anche l’economia europea più robusta e competitiva, quella tedesca, è esposta ai contraccolpi dell’onda recessiva che ha investito importanti Paesi europei come l’Italia, ha spiegato Napolitano, “sarebbe lecito attendersi – lo dico senza voler semplificare i relativi problemi – un impulso espansivo da parte della Germania come contributo a una reale, e non solo proclamata, ripresa della crescita e dell’occupazione in Europa”.
In effetti come mostrano gli ultimi dati economici, se anche la recessione inizia a mordere l’economia tedesca, grazie alla capacità esportatrice extra Ue di Berlino gli effetti recessivi e le ricadute dell’austerità per la Germania sono inferiori a quelle degli altri Paesi europei.
E’ tempo, quindi, secondo il capo dello Stato, di un sano stimolo macroeconomico sia sul lato della domanda che dell’offerta in Germania. Un invito non esplicito di natura non solo politica.