Gli Emirati Arabi Uniti hanno inaugurato domenica la più grande centrale solare del Paese. L’impianto a concentrazione solare da 100 megawatt, e dal costo di 600 milioni di dollari, ha riunito l’emiratina Masdar, la francese Total e la spagnola Abengoa.
Sham 1 è il più grande impianto a concentrazione solare nella regione ricca di risorse petrolifere, ma ancora indietro nel settore delle energie rinnovabili. L’obiettivo emiratino è raggiungere il 7 per cento della produzione di elettricità da fonti alternative entro il 2020. Entro lo stesso anno, ricorda la Reuters per dare un’idea del ritardo degli Emirati Arabi, l’Unione europea ha fissato il traguardo a quota 20 per cento.
Sullo sviluppo delle rinnovabili nel Golfo pesano i sussidi ai combustibili fossili che rendono meno convenienti gli investimenti nelle rinnovambili. Questo nonostante geograficamente la regione si presti ad ospitare centrali e sia costantemente battuta dal sole.
La capacità di Sham 1, sottolinea l’agenzia britannica, è 10 volte superiore a quella del finora più grande impianto del Paese e capace di servire 20mila abitazioni in tutto il Paese.
Sham 1 potrebbe anche portare a un ribilanciamento negli investimenti nel settore delle rinnovabili, con gli Stati europei che devono tagliare considerata la crisi e i Paesi del Golfo ricchi di gas e risorse petrolifere che possono diversificare le fonti energetiche. Il prossimo potrebbe essere secondo Reuters proprio l’Arabia Saudita, con il progetto di una centrale solare da 41mila megawatt.