E’ un messaggio devastante se non folle dal punto di vista economico e delle regole di uno Stato democratico quello che arriva indirettamente da Cipro. E’ quanto in sostanza sostiene l’ingegner Carlo De Benedetti in un intervento sul quotidiano il Sole 24 Ore diretto da Roberto Napoletano.
“Negli Stati Uniti la Fed in questi anni ha sempre enfatizzato la sicurezza dei depositi. Dopo il collasso di Lehman il governo federale ha offerto un’assicurazione speciale su tutti i depositi, senza soglie massime e senza interessi. Immaginate solo cosa succederebbe se negli Usa o in uno qualunque dei principali Stati europei si diffondessero rumors su un prelievo del 10% sui depositi, la corsa agli sportelli sarebbe inevitabile, il collasso per tutta l’economia occidentale sarebbe immediato”. E’ quanto ha scritto in un intervento sul Sole 24Ore, Carlo De Benedetti.
“Se questo è il rischio – chiede – perché i leader europei, dopo aver speso una fortuna in altri salvataggi, nel caso di Cipro non mollano l’ipotesi della tassazione dei depositi, seppure con una soglia più alta rispetto alle prime ipotesi?”.
“C’è certamente – premette De Benedetti – la comprensibile volontà di far pagare anche chi, da fuori dell’Europa, ha sfruttato con disinvoltura questo piccolo paradiso fiscale in zona euro. Ma allora qualcuno dovrebbe spiegare come è stato possibile tollerare che si sviluppasse un paradiso fiscale, utile a ogni riciclaggio, nel cuore dell’Europa. E qualcuno dovrebbe anche giustificarsi per i ritardi nell’Unione bancaria, con il suo corollario di mancata vigilanza e regole comuni”.
“Ma la verità – aggiunge – è che dietro quella scelta c’è ancora una volta il prevalere degli interessi nazionali sulle convenienze comuni, le Nazioni prima dell’Europa. C’è la scarsa lungimiranza di chi in Germania, vedendo avvicinarsi le elezioni, vuole dare segnali di intransigenza al proprio elettorato”.
“Tuttavia – sottolinea De Benedetti – dare il messaggio che in Europa i depositi non sono sicuri, significa giocare con il fuoco. Soprattutto in Paesi come il nostro e come la Spagna, che già vedono sistemi bancari in grande sofferenza, l’impatto puo’ essere disastroso. E non ci sarebbe riparo, a quel punto, in nessuno dei paesi dell’euro”.
“Il mondo – conclude – ha bisogno di sapere che per il risparmio c’è almeno un luogo sicuro. Se non vogliamo pensare che quel luogo sia il materasso di casa, almeno sui depositi dobbiamo mettere uno scudo sicuro”.