I numeri non preoccupano solo politici e governatori dell’Eurozona. Ma se Bruxelles piange per una crescita assente dall’intera regione, fatta eccezione per la Germania, oltremanica, quantomeno, il Pil scavalca lo zero. Sebbene i dati spingano gli economisti a parlare di una terza recessione, la politica decisa dal ministro delle Finanze del governo Cameron, George Osborne, potrebbe ridar fiato al sistema, tagliando la tassazione sulle imprese ed evitando tagli al welfare. E a mali estremi, estremi rimedi: la modifica dello statuto della Bank of England per assicurarsi una politica monetaria ancora più accomodante.
I dati relativi al 2012
La Gran Bretagna ha registrato un calo dello 0,3% del Pil nel quarto trimestre del 2012, mantenendosi comunque in terreno positivo se si considera l’intero anno, con un +0,3%.
La contrazione è dovuta essenzialmente al crollo del 2,1% della produzione industriale, che rappresenta il ribasso più forte dall’ultimo trimestre del 2009, e porta la Gran Bretagna sull’orlo della terza recessione negli ultimi cinque anni.
Nuova recessione?
“I dati di oggi confermano che l’economia britannica si è indebolita molto a fine anno e minacciano una nuova recessione”, ha spiegato al Telegraph Samuel Tombs, economista alla Capital Economics. I recenti dati sulla produzione manifatturiera hanno sottolineato la debolezza del sistema industriale nel Paese, con un nuovo forte crollo a gennaio.
Le stime su deficit e debito nel 2013
Il deficit di bilancio della Gran Bretagna quest’anno è stimato in calo al 7,4% del Pil dall’11,4%. Osborne ha aggiunto che nel 2014 calerà al 6,8%, quindi al 5,9% nel 2014-2015 fino al 2,2% entro il 2017-18.
Giù le previsioni di crescita
L’economia della Gran Bretagna quest’anno e il prossimo crescerà meno di quanto previsto a dicembre. Osborne ha rivelato che adesso l’ufficio indipendente per il Bilancio si aspetta un dimezzamento della crescita nel 2013 a 0,6% e per il 2014 stima un ribasso della crescita a +1,8%. Le precedenti stime di dicembre erano rispettivamente +1,2% e +2%. Per il 2015 la previsione è di una ripresa a +2,3%.