Skip to main content

Gli obiettivi del vertice della Lega Araba a Doha

È cominciato un nuovo vertice della Lega Araba in Qatar. Sedici capi di Stato si sono dati appuntamento per due giorni e tra le scelte più difficili ci sarà quella di fare includere – o lasciare fuori – la coalizione dell’opposizione siriana.

Il vicepresidente iracheno, Jodair al Jozaei, ha inaugurato la riunione di grande importanza strategica: “Questo vertice costituisce un ponte di comunicazione per sostenere il lavoro arabo congiunto”, ha detto al Jozaei, che ha proposto che la sede del Parlamento arabo sia trasferita da Damasco a Bagdad temporaneamente a causa della situazione di rischio in Siria.
Al Jozaei ha sostenuto gli sforzi dell’inviato speciale dell’Onu e della Lega araba per la Siria, Lajdar Brahimi, e così vuole cercare insieme un’uscita politica alla guerra in quel Paese.

Durante il vertice di Doha, i leader arabi dovranno discutere se la Coalizione nazionale Siriana, (Cnfros), la principale dell’opposizione, può occupare il posto della Siria all’interno della Lega araba, che da novembre del 2011 ha sospeso la partecipazione del regime di Damasco in rifiuto agli atti di repressione del governo.

Nel primo comunicato, i Paesi membri della Lega Araba hanno anche rivendicato il diritto di somministrare armamenti ai ribelli siriani. “Abbiamo il diritto di offrire i mezzi di autodifesa, anche militari, per sostenere il popolo siriano e l’esercito libero siriano”, hanno detto.

“La situazione in Siria e nella regione è eccezionale. Il presidente Bashar Asad ha violato nella maniera più grave la legalità internazionale”, ha detto l’anfitrione arabo e primo ministro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Jassem Al Thani.

Un vertice “anti-Assad”?

Queste scelte “anti-Assad“ della Lega Araba sono la dura risposta del Qatar dopo le accuse di Damasco di armare e finanziare i ribelli.

In Qatar è arrivato il leader della Cnfros, Ahmed Muaz al Jatib, nonostante abbia presentato le sue dimissioni al gruppo due giorni prima. L’organizzazione non le ha ancora accettate.

A Doha è stato invitato il leader dell’opposizione Gasan Hito. Per motivi di salute non si è presentato il re dell’Arabia Saudita, Abdalá bin Abdelaziz e sono assenti anche i presidenti degli Emirati arabi, lo sceicco Jalifa bin Zayed al Nahyan e dell’Iraq Yalal Talabani, che però saranno rappresentati da alti funzionari del governo.

Da un’altra parte, il segretario generale dell’organizzazione panaraba, Nabil al Arabi, ha insistito che armare l’opposizione siriana può servire a raggiungere “un equilibrio da tutte le parti”, visto che il governo siriano “riceve armamenti continuamente”.


×

Iscriviti alla newsletter