È la creatività che ci salverà? Quella creatività declinata in mille modi e che può mostrarsi sotto mille sfaccettature?
Il tema del Salone internazionale del libro di Torino, che si terrà dal 16 al 20 maggio prossimi, è appunto la creatività. Cinque giorni in cui il Lingotto ne declinerà i numerosi volti per presentarsi come un enorme laboratorio su cui riflettere e mettere in atto idee che possano rilanciare il nostro Paese. Sia dal punto di vista politico, ad esempio guardando i Paesi del Bric, sia guardando la nostra Europa e le sue difficoltà economiche. Per non tralasciare quei mondi che portano progetti creativi come la scienza, la ricerca, l’ambiente, l’urbanistica, l’architettura, l’arte.
Insomma la Fiera del libro si offre come punto di incontro grazie al quale capire come partire o ripartire per innovare la nostra cultura, non solo rimanendo nell’ambito dell’editoria.
È per questo motivo che la Fiera ha lanciato la sua campagna di comunicazione con la frase “Dove osano le idee”, chiaramente ispirata al film “Dove osano le aquile” del 1969 con Richard Burton e Clint Eastwood. Il messaggio è che la cultura, la fantasia, l’immaginazione sono le soluzioni più forti per cambiare e migliorare il mondo.
Non è nemmeno un caso che il simbolo grafico scelto sia un aeroplanino che con la forza delle idee può arrivare lontano e con una precisa scritta, ovvero quella di Ariosto e del suo “Orlando furioso”, precisamente il momento in cui Astolfo sale sulla Luna in cerca del senno perduto di Orlando.
Celebrando il vigore delle idee e del coraggio di proporle al di là dei giudizi esterni, la Fiera inoltre renderà omaggio al 150esimo anniversario dalla nascita del Vate Gabriele D’Annunzio e come paese ospite avrà il Cile e la Calabria invece come regione ospite. Riconfermato poi per la terza volta l’angolo per l’editoria digitale, luogo d’incontro prolifico, Book to the future e novità di questa XXVI edizione è Casa CookBook, l’area per tutti gli amanti dell’enogastronomia e dell’editoria che parla di cucina.
Ma la crisi colpisce anche il Salone. Il presidente della Fondazione del libro, la musica e a cultura che organizza la Fiera, Rolando Picchioni, ha fatto sapere attraverso Repubblica che anche se il numero degli editori non dovrebbe diminuire, però gli stand ridurranno le dimensioni, effetto della crisi economica che vuole risparmio anche per i grandi marchi editoriali.
Il 5 e 6 aprile poi ci sarà il convegno, sempre a Torino, Le Città del libro ovvero si incontreranno tutte quelle città italiane, una cinquantina, che promuovono iniziative per favorire la lettura e i libri, al fine di dare loro un riconoscimento attraverso un’iniziativa legislativa che possa tutelare festival e saloni legati al libro e alla cultura, equiparandoli a bene culturale.