Skip to main content

La passione (rischiosa) di Wall Street per il Bitcoin

La fantasia va all’attacco della finanza, ma si ammala dei suoi stessi mali. Il bitcoin, moneta virtuale del web lanciata nel 2009, è arrivata ad avere un controvalore totale di 1 miliardo di dollari (780 milioni di euro), più della valuta di una ventina di Paesi del mondo. Se la stampa internazionale descrive la moneta come il bene rifugio del futuro che scampa alle spirali inflazionistiche, secondo Business Insider, rischia di trovarsi al centro della prossima bolla speculativa. Dal bit al botto, insomma.

La reazione della finanza alla crisi di Cipro

A dare una spinta alla valuta virtuale, le crisi in Europa: il giorno in cui sono state chiuse le banche di Cipro l’app ‘Bitcoin Gold’ che serve a seguirne gli scambi è passata dal posto 1171 al 104 delle classifiche delle più scaricate.

Niente rischio inflazione

La premessa, e la promessa, che affascina gli investitori non fissati con l’oro, è che le monete in circolazione sono limitate, il che contrasta direttamente con gli standard monetari statali, secondo cui le banche centrali possono sempre stampare nuova moneta. Se l’offerta di bitcoin resta limitata, in teoria, si potrebbe dire addio all’inflazione. Ma non alla deflazione.

L’uso di bitcoin

Ma il bitcoin è anche, probabilmente, la prossima enorme bolla speculativa ( o il prossimo investimento perfetto, dipende da come andrà a finire la storia). E’ rappresentato da una successione di numeri che possono essere virtualmente posseduti e ceduti da individui e organizzazioni. Per ora, la moneta è usata essenzialmente per pagamenti fatti da rivenditori marginali o transazioni illegali, ma è sempre più accettata. E l’attività delle organizzazioni che scambiano bitcoin come moneta corrente sta per essere equiparata a quella bancaria.

Una moneta sempre più forte

Quello che ha attirato l’attenzione del pubblico sul bitcoin, infatti, è il recente aumento del suo valore. Dal suo lancio, nel 2009, il prezzo di ogni coin è salito a 25 dollari, a 35, poi 90. Per essere oggi scambiato a oltre 104 dollari, facendo gridare gli analisti alla bolla.

L’iperdeflazione

Ma c’è una lezione che si ripete in questi casi: i prezzi possono crescere sempre più, e per periodi sempre più lunghi prima di far scoppiare una bolla. In breve, il bitcoin potrebbe non essere la meraviglia in cui fanatici ed analisti sperano. D’altra parte, il bitcoin potrebbe mantenere le sue promesse. I media ne sono ossessionati. E’ stato BusinessWeek a descriverlo come “l’ultimo bene rifugio”. L’altro lato della medaglia? L’economia basata sui bitcoin si trova ora in una fase di iperdeflazione. Perché spenderne se il loro valore aumenta sempre di più di giorno in giorno?



×

Iscriviti alla newsletter